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RecensioniNovità'La Sai a Mammeta?', l'esordio di Fran tra favole e sorrisi

‘La Sai a Mammeta?’, l’esordio di Fran tra favole e sorrisi

La Sai a Mammeta? significa, letteralmente, “La conosci a tua madre?”. E forse, detto così, non rende giustizia a quel che Fran – disegnatrice e fumettista molto attiva online, ora al suo primo libro – intendeva esprimere. Perché “sapere”, in napoletano, non vuol dire solo “conoscere”. Può significare anche questo, ma nel caso del libro di Fran, associato a “mammeta” e ad un tono ironico, diventa più un: “Te la ricordi?”.

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La domanda del titolo è rivolta ai bambini, veri protagonisti di questo volumetto che uscirà il prossimo 31 Marzo e di cui, in anteprima, vi mostriamo qui sei tavole. Solitamente, lo stile di Fran – che disegna le sue strisce per il giornale online fanpage.it – ricorda quello dei manga. I suoi personaggi sono pupazzetti, i suoi colori sono accesi; le sue linee sono soffici, morbide, rotondeggianti. «Qualcuno griderà allo scandalo se confesso di non aver mai letto un manga in vita mia?», ha scherzato con noi quando l’abbiamo sentita.

La sua rubrica per Fanpage si chiama F4. E da F4 al suo primo libro, la strada è stata – ci è parso di capire – non sempre in discesa, anzi. La Sai a Mammeta? è edito da ‘Round Midnight e lo stile grafico è molto diverso da quello a cui Fran ci ha abituato. La prima – e più profonda – impressione che si ha è che si tratti di illustrazioni pensate per i più piccoli, come in un libro di favole, anche se – come non tarderete a scoprire – i toni che ha usato non sono proprio ortodossi.

Niente Bella Addormentata o Biancaneve, infatti. Qui, i protagonisti – lo ripetiamo – sono proprio i bambini. I bambini che piangono, che urlano, che strepitano; che anche se tenerissimi riescono a farsi odiare – odiare come si odiano le cose a cui vogliamo bene. Facce larghe, sorrisi, tratti abbozzati. Tratto leggero e bianco/nero. Sembra proprio una delle copertine di Capitan Mutanda. Solo che qui la lingua madre non è l’italiano, ma il napoletano. Anzi, il napulegno: un mix esplosivo di termini che strappa, da solo, diversi sorrisi.

La storia si sviluppa in una quarantina di tavole. Ai disegni si alternano singole vignette e alle vignette, su pagine a sfondo nero, alcune frasi che, sul finale, tirano alcune conclusioni e ci lasciano bonariamente riflettere. «Certe volte basterebbe ricordarsi di essere stati bambini per non prendersela così tanto». Perché è vero: siamo stati tutti piccoli come i personaggi di Fran, a abbiamo pianto, urlato, chiesto e richiesto; siamo stati capricciosi e impossibili. Basta ricordarselo.

La Sai a Mammeta? è un libro divertente, leggero, ma che ci coinvolge in piccoli dettagli importanti. Non aspettatevi quindi né una trama strutturata, né gesti eroici o super-trovate. Si parla di persone – e soprattutto: si parla di bambini – qualunque. Sorriso sulle labbra, napoletaneità nel cuore e disegni come piace vederne a primavera: allegri, un po’ nostalgici, tra favole e sorrisi.

 

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