(Vicenda riportata da testimoni diretti, e romanzata per l’occasione)
– Edizioni Bomba Press come posso aiutarla?
– Salve, vorrei parlare con Matteo Gibbone.
– Al momento non c’è…
– Volevo vendervi la mia serie a fumetti…
– Purtroppo di queste cose si occupa Gibbone, e al momento…
– Ho parlato con lui al vostro stand di Lucca Comics e mi ha detto di chiamare.
– Sì, capisco. Ma è fuori ufficio.
– Va bene, fa niente. Volevo sapere quando mi mandate il contratto.
– Contratto per che cosa, mi scusi.
– Per la mia serie a fumetti.
– Gibbone ha visto il suo lavoro a Lucca Comics e le ha detto che eravamo interessati?
– No. Non ho portato nulla, ci mancherebbe.
– Non capisco.
– La mia serie a fumetti è meravigliosa, venderà sicuramente un milione di copie e io devo tutelare il mio genio.
– In che senso?
– Non la faccio vedere a nessuno fino a quando non mi date un contratto di pubblicazione.
– Mi scusi… Non per offendere, ma non si firma nessun contratto senza vedere prima di che cosa parla la serie, come sono i disegni, lo sviluppo, senza aver visto il soggetto, gli studi dei personaggi… Secondo lei si firmano i contratti così, a scatola chiusa?
– Eggià. E chi sono io? L’ultimo dei pirla? Vi faccio vedere la mia serie così mi copiate l’idea!
[DISCLAIMER: The names were changed to protect the innocent; fatti riportati da testimoni diretti]