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FocusProfiliI fumetti di Tony Milllionaire, tra animaletti di pezza e comicità ubriaca

I fumetti di Tony Milllionaire, tra animaletti di pezza e comicità ubriaca

Tony Millionaire (classe 1956) è un fumettista singolare, difficile da accostare ad altri autori della sua generazione, sia per stile grafico che per approccio alla narrazione. Un fumettista con un percorso e una produzione simili alla sua potrebbe essere Kaz, l’autore della striscia grottesca Underworld, una perversa allegoria della vita vissuta ai margini, raccontata tramite figure che parodizzano grandi personaggi dei cartoon. Dotato di un approccio simile, con una striscia apparsa anch’essa su magazine alternativi – Maakies (in Italia pubblicato sulla rivista Linus dal luglio 2006 al marzo 2008) – Millionaire si fa beffa del senso comune, incentrando centinaia di gag su due animaletti bevitori e sui loro scherzi da ubriaconi.

Leggi, in anteprima, una storia del volume Sock Monkey Treasury.
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Quella di Millionaire è una comicità che si spinge sempre oltre la soglia del buon senso, cercando quasi di provocare e irritare il lettore. È puro non sense ed evasione, la stessa dello stato di ebrezza alcolica, quando tutto quello che abbiamo intorno appare un po’ distorto, ma anche di più semplice comprensione, e ci si muove più liberamente. E così, le vignette di Millionaire hanno sempre il gusto dell’improvvisazione e dello stato di ebrezza. Si dice proprio che Maakies sia nato in un bar; la prima striscia la disegnò per scherzo su un tovagliolo di carta, tutti ne furono divertiti, e il barista iniziò a offrirgli una birra per ogni nuova striscia. Non c’è da stupirsi, poi, se nelle seguenti centinaia di strisce – Maakies non si è ancora concluso – i due protagonisti, Drinky Crow e Uncle Gabby, non fanno che vomitare e comportarsi da debosciati.

Tony Millionaire è un fumettista singolare, dicevamo. Perché il suo approccio all’ironia è più vicino a quello del comico moderno, del comedian di stampo americano o britannico, come Louis CK, Patton Oswalt, Ricky Gervais, per il modo sprezzante con cui è sempre sopra le righe, deridendo i suoi personaggi e e irritando il pubblico. Il suo immaginario è un teatro che ospita attori di strada dalle sembianze di animaletti buffi e tondeggianti, ma che si comportano col fare inconsapevole dell’ubriaco di quartiere e con l’atteggiamento tronfio degli attori del Monty Python.

Tony MilllionaireIn questo allargare le prospettive narrative e stilistiche della striscia a fumetti in direzioni grottesche, Tony Millionaire comunque non dimentica affatto i fondamenti del fumetto, anzi, è dai più grandi che sembra riprendere e ribaltare i fondamenti. I suoi pirati, Drinky Crow e Uncle Gabby, non fanno altro che rivisitare il paradigma di Krazy Kat e Ignatz, il topo violento e il gatto vittima, apparsi sulla striscia Krazy Kat (1913-1944) di George Herriman. Millionaire porta un passo oltre il rovesciamento della realtà ideato da Herriman, cioè l’inversione del rapporto naturale di topo vittima del gatto. Millionaire, invece, confonde ulteriormente le idee di striscia in striscia. Il corvo – piccolo e apparentemente inerme – è il più violento ed esuberante, che fa saltare le cervella alla scimmia, ma che, a causa dell’ebbrezza, spesso si fa saltare anche le sue, di cervella.

Millionaire distorce, inoltre, il concetto dei “cute animals” protagonisti di strisce. I suoi animaletti in realtà non sono esserini carini, ma violenti e spesso inopportuni, tanto da sembrare esseri umani con indosso un costume pulcioso, che vagano importunando chiunque incontrino.

Una striscia di Maakies
Una striscia di Maakies

Questo teatro grottesco ha anche una sala adatta a tutte le età. È quella dove l’autore inscena le avventure di un’altra coppia di animali, che poi è la stessa: il corvo Uncle Gabby e la scimmia Sock Monkey. Stavolta sono due pupazzi, non degli animali ubriachi. Eppure si muovono, si prendono gioco degli altri giochi, e vivono avventure nei mari. Quello della serie di avventure di Sock Monkey è un fumetto dal segno ricco e pulito, e composto di tavole dall’impostazione piuttosto classica, se paragonate alle strisce doppie di Maakies (ogni striscia regolare ne ha un’altra sottile in basso) e ai suoi improvvisi cambi di stile, agli inserimenti di fotografie, o all’apparizione di altri fumettisti come guest.

SockMonkeyCover

Se Maakies è per Tony Millionaire un canale di sfogo underground, Sock Monkey è invece una piccola fortuna commerciale, tra cartoon e gadget – grazie anche al fatto di sfruttare un’immagine popolarissima come quella della “sock monkey” (scimmia di pezza fatta di calzini), un giocattolo e oggetto folk famosissimo in America. La coppia di animali di pezza, nel corso di quasi un decennio (1998-1997), è stata protagonista di numerose avventure e miniserie, pubblicate da Dark Horse e di recente raccolte negli USA da Fantagraphics Books nel corposo volume Sock Monkey Treasury: A “Tony Millionaire’s Sock Monkey” Collection, appena pubblicato in Italia da BD Edizioni. Sock Monkey ha un impronta grottesca che gioca con quel subdolo terrore e quella inquietudine che spesso incutono i giocattoli polverosi e le vecchie bambole, raccontandone le avventure con lo spirito libero e scanzonato che hanno anche i bambini quando fanno muovere i loro giocattoli all’interno di storie improvvisate e improbabili.

Millionaire è il frutto di una generazione che ha metabolizzato la storia dei comics attraverso la lezione di libertà e apertura mentale offerta dal Mad delle storie satiriche di Harvey Kurtzman e delle illustrazioni distorte di Basil Wolverton, tenendo sempre ben presente la follia euforica introdotta nel fumetto da Robert Crumb e dal gruppo di artisti dell’irriverente rivista Zap!.

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