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FocusRobert Crumb e le linee della vita

Robert Crumb e le linee della vita

Questa storia incomincia con un orsetto di pezza, il teddy bear di Robert Crumb. Uno di quegli animali che fanno compagnia ai bambini durante le notti buie e difficili da attraversare delle nostre infanzie. Come quasi tutti gli amici di peluche, questo orsetto parla, ma lui, oltre ad avere la vocetta stridula, ha anche un carattere forte. Riesce a far valere le sue ragioni in mezzo a uno zoo dei giocattoli appartenenti a quattro bambini e, quando si impegna, ha la meglio anche sulle bambole.

A dargli quelle caratteristiche è Charles, il maggiore dei fratelli Crumb, quando compone un teatrino, costruendo scenette che coinvolgono i più amati tra i pupazzi domestici. Sandra, la sorellina, ha un pagliaccio, si chiama Campfire Clown ed è completamente folle: grida, sbraita, impartisce ordini insensati a un esercito di cucchiai di legno su cui lo stesso Charles ha disegnato espressioni esasperate. I bambini ridono a crepapelle, rotolandosi sul tappeto.

crumb fritz

Una mattina del 1955, l’orsetto scompare. Robert ha dodici anni e capisce subito che l’artefice della sparizione del suo compagno di giochi – e di tutti gli altri suoi animali di pezza – è il padre, un militare che vuole vederlo crescere e teme che il figlio possa diventare una mammoletta. Robert non ne fa un dramma: da gennaio 1952 il suo orsetto si è incarnato in un personaggio dei fumetti. Sollecitato dal solito Charles, il bambino ha iniziato a fare fumetti. Il protagonista è un personaggio facile da disegnare, si chiama Brombo the Panda e si presenta al suo pubblico ipotetico con una regolarità straordinaria: una storia al
mese.

Mentre i due fratelli realizzano i loro fumetti, Charles rinfaccia al fratello Robert, che ha solo un anno meno di lui, di non impegnarsi abbastanza. Ma la quantità è molto più importante della quantità e, man mano che passano i mesi (e poi gli anni), il disegno di Robert pur mostrandosi più disinvolto diventa sempre più schizzato. Robert conosce bene i meccanismi dell’affetto e della fedeltà che legano un personaggio dei comic book ai lettori: in nessun modo, mai, si deve mancare l’appuntamento mensile con il pubblico.

Negli anni Cinquanta il fumetto americano, nel suo formato più economico e popolare, il comic book, conosce un momento di sublime grandezza. I lettori, per dieci centesimi, portano a casa albi spillati di una trentina di pagina che possono contenere le storie più diverse.

crumb

Robert e Charles leggono molti fumetti, evitando con cura i supereroi, e presto affinano un gusto straordinario. La casa si riempie di albi colmi di animali antropomorfi: Coo Coo Comics, Henckle and Jencke, New Funnies, Super Duck, Terry Toons, … Immersi tra funny animal, imparano ad amare gli albi editi da Dell come Little Lulu di John Stanley, Pogo Possum di Walt Kelly e, soprattutto, i fascicoli di paperi disneyani in cui si riconosce il segno e il ritmo del racconto di un narratore straordinario cui non viene concessa la possibilità di firmare le proprie pagine. I due ragazzini, come molti altri lettori in giro per gli Stati Uniti, chiamano questo fumettista “the good artist”, il disegnatore bravo. Decenni dopo, quel gigante del fumetto avrà diritto al riconoscimento che merita e a un nome, Carl Barks.

Nel 1954 lo sguardo dell’undicenne Robert, abituato a vagare tra gli espositori di fumetti alla ricerca di nuove storie, è attratto irresistibilmente da un albo. Costruita per richiamare esplicitamente la grafica del settimanale Life, la copertina dell’undicesimo numero di Mad presenta il primo piano di una sorella di Lena la iena: occhi asimmetrici, lineamenti grotteschi denti distribuiti alla rinfusa in una bocca da cui emerge una lingua squamosa, brufoli che si spingono fino alle gengive, sopracciglia e capelli spessi come spaghetti da cui spunta un orecchio cavernoso. La donna bruttissima è disegnata meravigliosamente da Basil Wolverton e il giornale nasce dalla sublime grandezza narrativa di Harvey Kurtzman.

Il piccolo Robert capisce che Mad può ridere di tutto, in un’esplosione di assoluta eversione che non lascia scampo. Il ragazzo riesce solo a pensare: “O mio Dio! Incredibile!”

mad

L’incontro con i fumetti di Kurtzman, come dichiarerà anni dopo il fumettista stesso, cambia per sempre il modo in cui Robert Crumb guarda il mondo. Un albo che costruisce la propria copertina sull’impianto di quella che “Life”, settimanale per le famiglie, ha dedicato poco tempo prima a Marylin Monroe è un urlo liberatorio.

È lì per dire a tutti i lettori che nel mondo non c’è nulla che non possa essere dileggiato. Tutti i personaggi dell’immaginario fumettistico, televisivo, cinematografico e sociale in cui Robert è immerso vengono parodiati con un approccio che rende evidente il fatto che “satira” è l’anagramma di “risata”.

Anche gli amati animali antropomorfi sono vittime delle riscritture di Kurtzman: Mickey Mouse diventa Mickey Rodent e l’amato Pogo viene rimescolato per trasformarsi in Gopo Gossum.

mickey rodent

Nell’ottobre 1962, il diciannovenne Robert lascia la casa dei genitori per sempre. Si trasferisce a Cleveland, Ohio, e un paio di settimane dopo trova lavoro ad American Greetings, un’azienda che produce cartoline di auguri. Seguendo le regole dell’ufficio, indossa tutti i giorni un abito e una cravatta e si siede a una scrivania, occupandosi della separazione dei colori. Il lavoro è alienazione e questo lo è ancora di più. Poco tempo dopo, Robert viene promosso e, dopo aver avuto precise istruzioni su come disegnare con uno stile “carino”, può realizzare le sue cartoline colme di personaggi puliti, sorridenti, con la testa enorme e gli occhi tondi.

Quando si innamora di Dana Morgan, che nel 1964 diventerà la sua prima moglie, Robert le dedica un lunghissimo fumetto a colori. Si chiama The Yum Yum Book e si compone di 140 pagine fitte di animali antropomorfi e donne nude e rimarrà inedito fino al 1975. Non ci sono né droghe né sesso liberato; gli animali sono disegnati in stile quasi “carino” e le donne non sono creature belligeranti da sottomettere e spesso umiliare; i riferimenti letterari e la musica sono assenti; le nevrosi dell’autore molto meno evidenti. È difficile percepire in quella lettera d’amore in forma di libro che non cerca pubblicazione (ma la troverà comunque una dozzina di anni dopo) gli elementi che costituiscono il nucleo autoriale di Crumb.

Nonostante la distanza dai temi successivi, gli animali antropomorfi di The Yum Yum Book sono distantissimi da quelli presentati dai comic book letti da Charles e Robert. Il ritmo del racconto è quello preciso e infaticabile imparato dal disegnatore bravo dei paperi disneyani. A questo modo di strutturare la narrazione si accosta l’immersione nel bagno di realtà appreso alla scuola di Mad. La normalità e la frustrazione di una vita da impiegato del disegno fanno continuo capolino tra le pagine di quel fumetto.

crumb

Harvey Kurtzman, nel frattempo, ha abbandonato Mad, il giornale che aveva fondato, per creare altre testate, meno fortunate e longeve, ma sempre piene di straordinaria carica narrativa e dissacrante: innanzitutto Trump, durata appena due numeri nel 1957, e pubblicata da Hugh Hefner, l’editore di Playboy; poi Humbug, bellissima autoproduzione che risolve il suo arco in 11 numeri usciti tra il 1957 e il 1958; e, infine, Help!, mensile a basso costo presente nei chioschi dal 1960. Robert Crumb, deciso a trovare un editore degno di quel nome e incapace di tollerare la prigionia del lavoro salariato, si trasferisce nel 1965 a New York e riesce a entrare in contatto con Kurtzman.

Una volta di fronte al suo idolo, Crumb appoggia sulla scrivania una storia di appena due pagine il cui titolo anticipa la presenza di un animale antropomorfo Fred the teen-age pigeon. In quel breve fumetto fa la sua comparsa il gatto Fritz ed è un passo da gigante rispetto a Yum Yum Book.

Al contrario di tutti i suoi predecessori, provenienti dai comic book degli anni Cinquanta e Sessanta, Fritz è un concentrato delle pulsioni del suo autore e in breve si trasforma in un’esplosione di nevrosi. A partire da quel gatto, tutta la vita di Crumb viene trasposta e trasfigurata nelle carni cartacee di ciascuno dei suoi personaggi. Tutte le sue paure e le sue spinte emotive diventano motori narrativi. Help! chiude pochi mesi dopo e Robert Crumb si ritrova disoccupato e confuso.

fritzDa quel momento la sua vita e la sua arte si sovrappongono sempre più. Col tempo arriverà a conquistare una consapevolezza tale da diventare egli stesso il proprio personaggio più importante in fumetti autobiografici pervasi da un’onestà abbacinante. Ma prima di raggiungere quella vetta di trasparenza,

Crumb usa, con una frequenza tale da rasentare la sistematicità, animali antropomorfi. Proprio come Brombo the Panda e Fritz the cat.

Certo, come ama dire Robert Crumb, i fumetti sono solo linee sulla carta. Ma sembra quasi che l’inchiostro con cui è tracciato il corpo di Fritz e di tutti gli altri animali presenti in questo volume sia memore tanto dei paperi barksiani e delle riscritture di Kurtzman quanto dell’agitarsi nell’aria di quel teddy bear con la vocetta stridula e il carattere forte di Charles.

Sono linee che sentono di vita.


*Questo articolo è originariamente apparso su Collezione Crumb vol. 2 – Fritz il gatto e altri animali, pubblicato da Comicon Edizioni.

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