Nell’immaginario del fumetto Disney, il deposito di Paperon de’ Paperoni è una delle icone più celebri e amate. Una specie di vero e proprio personaggio che, nel corso dei suoi oltre 60 anni di storia editoriale (e nei 113 anni dalla sua costruzione), è stato protagonista di innumerevoli avventure. E assalti, naturalmente, con i quali i più diversi antagonisti di Paperone – Bassotti in primis – lo hanno rimosso, violato, sollevato, deformato, rubato, squagliato, disintegrato…
Il deposito – The Money Bin, in inglese, visto che a idearlo fu l’americano Carl Barks – è il simbolo di Paperopoli e domina la città dall’alto della Collina Ammazzamotori, sin dal lontano 1902. Tutti i lettori di fumetti lo conoscono e sanno che è casa, ufficio e “salvadanaio” del papero più ricco del mondo. Ma non è sempre stato così: nel corso degli anni ha cambiato spesso forma e colore. Secondo alcuni autori è la residenza di Paperone, secondo altri l’ufficio, per altri “solo” un magazzino di – per la precisione – tre ettari cubici di denaro.
Le immagini propongono un breve assaggio dalla mostra “Zio Paperone e i segreti del deposito”, allestita a WOW Spazio Fumetto di Milano dal 13 giugno al 27 settembre, che racconta la carriera del papero più ricco del mondo e il suo rapporto con questo curioso, unico e inimitabile edificio. Inoltre, grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano, una sezione della mostra svelerà com’è fatto il deposito e se è possibile realizzarlo (!) nel mondo reale.
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