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FocusCose buone da Fumettologica, nel 2015

Cose buone da Fumettologica, nel 2015

L’anno che abbiamo lasciato alle spalle è stato il nostro secondo giro di boa. Sembrano passati anni e anni – almeno a noi – ma nei dodici mesi passati siamo cresciuti un po’: più notizie, idee, fatiche, collaboratori – e soddisfazioni, anche. Come già avevamo fatto un anno fa (ma allora eravamo più rigidi: solo 10 testi), per lasciarci definitivamente alle spalle il 2015 abbiamo pensato a una specie di riassunto, con la selezione di alcuni fra gli articoli più rappresentativi (memorabili?) della nostra annata editoriale. Una lista che raccoglie solo i “contenuti originali” – al di là delle news, anteprime e galleries – che ricordiamo con più affetto, o che sono stati più letti, discussi sui social, condivisi dai lettori, citati da e tra i collaboratori. Una lista in cui, come già accadde nel 2014, è finito un po’ di tutto: approfondimenti e interviste, rubriche e column, opinioni e analisi.

fumettologica

Non un vero e proprio diario del 2015, insomma, ma uno spaccato su quanto accaduto nel corso dell’anno, e che abbiamo provato a raccontare a modo nostro: fatti, tendenze, opere e autori dei diversi ‘mondi’ del fumetto italiano e internazionale. Un frammento forse piccolo di quanto avvenuto nel campo del fumetto (& della cultura pop) mondiale, descritto però secondo un percorso che speriamo sia stato utile / piacevole / interessante – in proporzioni rigorosamente personali – percorrere insieme.

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Storie di fumetti e di editoria

Una delle cose che a Fumettologica cerchiamo di fare con costanza, è raccontare il mondo dell’editoria di fumetto. Per quello che è stato, e per ciò che è oggi. Al di là delle notizie, insomma, proviamo a raccontare storie interessanti – profili storici, vicende curiose, casi eccezionali – su opere, editori e autori che pensiamo valga la pena ricordare, o conoscere meglio. // Per esempio, se ormai tutti conoscono la Marvel, non molti ricordano di come il suo fondatore Martin Goodman tentò di vendicarsi della stessa casa editrice da lui creata. // I Peanuts e Calvin & Hobbes sono due capolavori del fumetto che hanno avuto molti punti in comune (la formula della daily strips, l’umorismo poetico, il successo internazionale) ma anche posizioni diametralmente opposte su un aspetto: il licensing. Andrea Fiamma ha ricostruito le diversità di pensiero sul licensing tra Bill Watterson e Charles Schulz. // Paolo Interdonato, invece, sta scrivendo una “storia del fumetto italiano” che passa anche (soprattutto), per alcune riviste, a partire dal Politecnico di Elio Vittorini. // Un episodio curioso: la storia di come Jack Kirby aiutò la C.I.A. con i suoi disegni. // Michele Mordente ha esplorato alcune esperienze un po’ dimenticate – ma fertili – all’interno del panorama delle riviste underground italiane degli anni Settanta. // Uno dei filoni fondativi del fumetto americano, un secolo fa, furono i cosiddetti funny animals, di cui Matteo Maculotti ha indagato i primi, storici esempi. // Nell’annus mirabilis del nuovo film di Star Wars, non potevamo esimerci da una puntualizzazione e alcuni ricordi: innanzitutto sottolineare come la saga di Lucas salvò la Marvel da una rischiosa crisi economica, e poi i 5 fumetti di Star Wars sceneggiati da Alan Moore, o quella volta in cui Will Eisner realizzò la parodia Star Jaws. // Negli Stati Uniti è stato pubblicato per la prima volta lo storico esordio di Paperinik, datato 1969, e Luca Bertuzzi ha colto l’occasione per ricostruire la storia editoriale del personaggio nel nuovo continente. // Infine Raffaele Ventura, nipote di un semisconosciuto editore anni Quaranta, ha riportato alla luce la storia delle edizioni Ventura, o anche “di come mio nonno ha inventato il graphic novel.

Lunghe conversazioni con autori interessanti

Fra le tante interviste che pubblichiamo ogni settimana, talvolta c’è un filo rosso. // Il più evidente, nel 2015, è stato quello che ha legato tre interviste con cui abbiamo provato a indagare un tema relativamente “invisibile” nel fumetto popolare: la rappresentazione di personaggi e temi omosessuali e glbt. Massimo Basili ne ha discusso con tre sceneggiatori di primo piano per Sergio Bonelli Editore: Gianfranco Manfredi, Antonio Serra e Luca Enoch. // Giorgio Cavazzano, maestro indiscusso del fumetto Disney italiano, si è invece raccontato in una bella chiacchierata con Renato Pallavicini, in cui ha rivelato – sorprendendo non pochi – che negli ultimi tempi ha interrotto il suo lavoro per Disney Italia. // Una delle più interessanti e ambiziose antologie letterarie italiane del 2015 ha ospitato anche un fumetto, firmato da Manuele Fior: un po’ a sorpresa, Fior vi ha riportato su carta la sua Dora, e ci ha spiegato come questo abbia a che fare con un ripensamento del ruolo del ‘graphic novel’. // Una rara intervista italiana a Jim Steranko, inoltre, è stato uno dei nostri ‘recuperi’ dell’anno tra vecchie chiacchierate pubblicate altrove (su l’Unità, nel lontano 1992). // L’altro, è un documento davvero eccezionale: ben 8 conversazioni tra Gianni De Luca e sua figlia Laura. // Qui è stato probabilmente il graphic novel dell’anno, e non solo in Italia. Non potevamo non discuterne con l’autore Richard McGuire. // Biliardino di Alessio Spataro è stato invece uno dei fumetti italiani più interessanti del 2015. All’autore è costato un sacco di tempo e fatica: la storia di un gioco è più complessa di quanto si possa pensare. // In Germania, una delle principali autrici di webcomics è…italiana, simpatica, e si chiama Sarah Burrini. // Gran begli incontri, va detto, quelli che abbiamo avuto con Dylan Horrocks, Santiago Garcia + David Rubin, Scott McCloud, Brecht Evens, Bill Jemas. // Niente male anche alcune chiacchierate con autori che conosciamo più da vicino, come LrnzAlessandro Bilotta, Mario Natangelo, Giacon + AkabSimone Tempia, Roberto Recchioni, Fabio Visintin o gli ex Superamici interrogati su Linus; e con un piccolo editore molto agguerrito, Michele Nitri di Hollow Press. // Il colorista è uno dei lavori più importanti eppure meno discussi. Insomma: se ne parla troppo poco. Per questo ne abbiamo parlato con un colorista ‘sui generis’ come Alessandro Baronciani e, soprattutto, abbiamo riunito attorno allo stesso tavolo (metaforico) alcuni dei più apprezzati coloristi – italiani e non – sulla piazza.

Qualche scoperta sorprendente

Quante cose conosciamo sulla Storia del fumetto? Un bel po’. Ma come in ogni campo, anche nel fumetto fare ricerche può portare a piccole scoperte, magari persino ignote ai testi di storia del medium. // Se nel 2013 Alberto Brambilla aveva rintracciato le origini ‘dimenticate’ del classico disneyano L’Inferno di Topolino, quest’anno il nostro Alberto ha scoperto l’esistenza di una striscia dei Peanuts pubblicata una sola volta e mai più ristampata in nessuna raccolta, neanche nelle più recenti. // Negli anni 1980 Brad Bird, futuro regista di Il gigante di ferro, Gli Incredibili e Tomorrowland, voleva fare un film animato sullo Spirit di Will Eisner. Quel film non fu mai realizzato, ma esiste un trailer mai mostrato che per la prima volta, grazie alle ricerche di Andrea Fiamma, abbiamo reso pubblico.

Ottime letture che ci hanno fatto scrivere molto

Le recensioni di pubblicazioni più o meno recenti – quelle che chiamiamo Letture – non sono tutte uguali. Non solo perché alcune opere ci convincono di più e altre di meno, ma perché in alcuni casi diventano occasioni per dire “di più”, in analisi (anche più lunghe della media) che permettono di approfondire aspetti narrativi, artistici, editoriali particolarmente stimolanti. // Nel 2015, per esempio, abbiamo scritto più volte che Occhio di Falco di Fraction e Aja ci è sembrata la serie Marvel più sorprendente degli ultimi anni. E per ribadirlo, abbiamo anche tradotto una bella analisi di Craig Fischer del Comics Journal. // Ma il 2015 ce lo ricorderemo anche per una serie italiana classica, Ken Parkerla cui attesa storia inedita ha concluso – ad anni di distanza, e non senza qualche lacrimuccia – il western umanista di Berardi e Milazzo. // Ben oltre i confini della disperazione, ma con una intelligente dose di ironia (e una sorprendente economia di mezzi grafici) sono andati Maicol e Mirco, autori di uno dei fumetti-paradosso più coraggiosi degli ultimi anni. // Tra i fumetti stranieri che ci hanno colpito di più, Blast di Manu Larcenet è «un lavoro che avrà un impatto sulla riflessione sul fumetto di questo secolo, pari a quella che Citizen Kane ebbe sul cinema nel secolo scorso», ha sostenuto Boris Battaglia. // Sempre dalla Francia, ma non ancora ‘tradotta’, è arrivata l’ultima fatica di Marc-Antoine Mathieu, un autore che con ogni opera prova a spingere un po’ più in là i confini della sperimentazione grafica e narrativa. // Anche le aspettative per Lo Scultore, il nuovo graphic novel di Scott McCloud, erano molto alte; forse troppo, ha voluto sottolineare Tonio Troiani. // Uno strano esperimento, “per vedere l’effetto che fa”: Tintin in Congo, tradotto in ‘congolese’. // Dal Giappone è finalmente arrivato La scuola senza pudore di Go Nagai. Un manga popolare, ma a suo modo rivoluzionario per i costumi (sessuali) dell’epoca. // Secondo Daniele Croci, I Quaderni giapponesi di Igort sono invece un’esperienza sinestetica. // Meglio fermarsi qua. E per altre (lunghe) letture, rimandare a quanto abbiamo ricapitolato nelle nostre selezioni sul meglio del fumetto nel 2015, tra serie, graphic novel e classici.

Nostalgia canaglia

La memoria gioca brutti scherzi: ci ricorda che il tempo passa, che alcuni (autori, opere) non sono più con noi, o che rischiamo sempre di dimenticarci qualcosa (e qualcuno). Per questo a Fumettologica scegliamo alcuni anniversari speciali, come occasioni per mettere ordine fra i ricordi, ritornare su esperienze importanti o confessare l’affetto – e la nostalgia, a volte – per certi fumetti. // Sembra passato chissà quanto, anche se sono trascorsi solo dieci anni da quando Jeff Smith scrisse la parola fine sull’ultima tavola di Bone, una delle autoproduzioni di maggior successo nell’ambito del fumetto. Per l’occasione Andrea Fiamma si è fatto raccontare da Smith come è stata la sua esperienza. // Al cinema, 007 non passa mai di moda. Nel fumetto, invece, pare di sì, se ripercorriamo la lunga storia dei fumetti di James Bond. // Per avvicinarci al 30° compleanno di Dylan Dog, Andrea Tosti ha avviato una serie di analisi “al microscopio” sui primi 12 episodi del personaggio di Sclavi. // Chi ama il fumetto italiano, non può non amare Magnus. Per questo, in occasione di una recente mostra bolognese, abbiamo pubblicato un racconto sui suoi anni di formazione, ovvero sul “Magnus prima di Magnus”. // Nella storia della televisione, nessuna serie di fantascienza ha lasciato un segno profondo quanto Star Trek. Con una probabile eccezione: Spazio 1999, che a metà anni Settanta raccontò un’epica dello spazio in bilico tra meraviglia e angoscia. // A vent’anni dall’uscita dell’anime Ghost in Shell, Andrea Fontana ne ha ricordato l’importanzachiacchierato con il suo regista Mamoru Oshii, e discusso l’influenza con 7 autori italiani. // A proposito di 1995: dove eravate 20 anni fa, quando uscì Toy Story? Noi lo abbiamo chiesto a un manipolo di protagonisti dell’animazione statunitense (e a un paio di fumettisti).

Semplicemente fumetti

A Fumettologica capita anche di pubblicare fumetti. Non solo estratti brevi (o lunghi) come anteprime delle pubblicazioni recenti, bensì fumetti completi. Da un lato grazie ai nostri Tuono Pettinato e Stefano Misesti, che periodicamente – con rigorosa irregolarità – ci offrono le loro incursioni nella più bruciante attualità (si fa per dire). Dall’altro, grazie alla disponibilità di alcuni autori ed editori con cui abbiamo organizzato alcune occasioni ‘speciali’. // Per esempio la storia horror Nipote Modello, di Al Feldstein e Jack Davis, memorabile frammento che arriva direttamente dalle pagine di Haunt of Fear, classico dell’horror americano anni Cinquanta. // Oppure un fumetto giovanile inedito di Alfredo Castelli, tratto da un’autobiografia in cui il creatore di Martin Mystère ripercorre la propria infanzia, raccontando così una storia in soggettiva – e semiseria – del fumetto italiano del Dopoguerra. // O anche una storia breve di Leiji Matsumoto, il creatore di Capitan Harlock, dal volume Storie di un tempo lontano. // Per Natale, poi, abbiamo esagerato. E abbiamo pubblicato la nostra prima “storia natalizia”: un fumetto di Santo Stefano, firmato Dr. Pira.

Un anno di opinioni

Sul fumetto c’è talmente tanto da dire, che i punti di vista non mancano. Anche quelli più personali o controversi. // L’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, purtroppo, è uno dei fatti che hanno aperto e contrassegnato il 2015. In Italia è diventato un caso l’instant book che ha raccolto gli omaggi dei fumettisti alle vittime della strage, pubblicato da RCS senza il consenso degli autori. Andrea Tosti ha detto la sua sulla complicata (e poco edificante) vicenda. // Volando un po’ più alto, con spirito provocatore, Daniele Barbieri si è chiesto: qual è il guadagno effettivo di qualità che il fumetto avrebbe ricevuto dall’invenzione del graphic novel? // E rimanendo in tema: è proprio vero che il graphic novel è stato inventato da Will Eisner? O è solo una “distorsione”? // Forse Antonio Dini ha trovato la cura per l’indecisite, ovvero la malattia i cui effetti collaterali più visibili sono una ossessiva-compulsiva determinazione per il collezionismo (c’entra Dragonero). // È innegabile: Sio ha fatto il botto. Il segreto del suo successo è una miscela esplosiva (non è vero, o forse si: clicca qui per scoprirlo. Bam!). // Gianmaria Tammaro si è chiesto se è vietato criticare Zerocalcare. E no. Non lo è (ovviamente). Naturalmente, come hanno fatto notare Andrea Tosti prima, e Claudio Maringelli poi, c’è modo e modo di farlo. // Un tema ancor più vasto: il boom dei cinecomics si sta rivelando positivo o no, per il fumetto? Fiamma è perplesso; Tammaro guarda ai telecomics. // Fra i tanti operatori editoriali che hanno fatto la storia del fumetto, in Italia, è impossibile non citare Luigi Bernardi. Evil Monkey ne ha ripercorso la carriera in una prospettiva un po’ diversa: può il ruolo di un editor essere equiparato a quello di un autore? // E inoltre, una domanda che il mondo del fumetto sembra continuare a porsi, con insistenza, nel 2016: qual è il ruolo delle donne, nel fumetto indipendente (e non solo) contemporaneo?

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