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Radar. 8 fumetti da non perdere usciti questa settimana

Ciao raga, ben tre settimane che non scrivo Radar. Ricapitoliamo cos’è successo: prima ci hanno hackerato il sito – evidentemente qualcuno non gradiva le scomode opinioni e le recensioni caustiche del nostro Adriano Ercolani; due settimane fa non c’avevo semplicemente sbatta di farlo; infine, l’ultima puntata non l’ho scritta perché ero in Olanda, a Breda, a fare del vero lavoro da giornalista freelance: sono andato a conoscere il creatore del videogioco che mi ha ossessionato per oltre due anni della mia vita (ossessione=ho perso la fidanzata, ho perso un anno di università, ho quasi perso tutti i miei amici e sono stato a qualche kilo dall’obesità patologica). Sto scrivendo un lungo pezzo su tutto questo, il nome di lavorazione è ‘Se fossi nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Tom Bissell’.

È successo qualcosa di interessante in questo lasso di tempo? Sì, una sporta. Proviamo a riassumerle velocemente:

  1. È da quando l’ho raccattato con la mia C1 fiammante sotto casa del nostro sommo Direttore per partire assieme alla volta di Barolo che prometto a Lorenzo Palloni una marchetta gigante per il giorno in cui il suo libro avrebbe raggiunto gli scaffali italiani. Quel giorno è arrivato, proprio in concomitanza dell’attacco dei techno-ninja cybernetici al nostro sito (indiziato numero uno: WOLVERINE), quindi non ho potuto mantenere la promessa. Emendo ora: non lasciatevi scappare The Corner (Rizzoli Lizard), di Lorenzo Palloni (sceneggiatura) e Andrea Settimo (disegni). Ora, Lorenzo è un amico – e per amico intendo che potrebbe avere seriamente qualche foto del mio cazzo nel suo cellulare – quindi voi potreste pensare che il mio giudizio è inficiato da questa cosa. Beh, chivvisincula, pensate quello che volete. Io l’ho letto e m’è piaciuto. Qui vi smollo pure un’intervista ai due autori e un’agevole anteprima.
  2. A proposito di persone che ho conosciuto a Barolo: il numero di Internazionale della settimana scorsa ha potuto fregiarsi di un fumetto di Emanuele Rosso, che ha raccontato dei murales di Blu, di Bologna e del suo ruolo di insegnante. Se vi è sfuggito, sono sicuro che saprete recuperarlo in qualche modo.
  3. Bene, trasformiamo questa rubrica in Radar. I fumetti della cricca di amici di Dario Forti: questa settimana infatti, sempre su Internazionale, esce invece una Cartolina firmata da Francesco Guarnaccia. Argomento: un viaggio in bici da Bruxelles ad Amsterdam. Consideratelo solo un antipasto per quando io, il Dottor Pira, Martoz, Sio, lo stesso Guarnaccia e Katsuhiro Otomo (nel suo studio tiene appesa una Bianchi che *-*) faremo un grosso giro in bici e poi ne uscirà un incredibile reportage.
  4. A proposito di Francesco Guarnaccia. Segnatevi il suo nome e sappiate che è lui la causa per cui questa puntata di Radar potrebbe essere l’ultima cosa che scrivo in questa vita (sì, ho mentito nel primo paragrafo). Qualche giorno fa mi ha introdotto a Hearthstone. Addio raga, è stato bello conoscervi. Mi dispiace Scrivere-di-fumetti, ma l’emozione di vedere Eric Reynolds likeare un mio articolo (per ora l’apice della mia misera carriera) non vale una frazione di quella provata quando ho sbustato King Krush.

Dai, passiamo alle cose serie, i fumetti.

ESCAPO

Escapo (Bao Publishing). Mi copio da quanto scrissi in occasione dell’uscita di Funziona una volta sola. Paul Pope è una di quelle persone per cui l’aggettivo eclettico non è solamente uno stanco epiteto formulare da associare alla parola ‘artista’: nel corso della sua carriera, iniziata da giovanissimo pubblicando fumetti autoprodotti, ha fatto cose come lavorare per la Diesel di Renzo Rosso e creare una collezione di vestiti per la DKNY di Donna Karan, disegnare poster per i John Spencer Blues Explosion e girare cortometraggi di fantascienza. E ancora: è stato uno dei primi fumettisti occidentali di sempre a lavorare per il mercato giapponese, nell’ambito delle residenze d’artista finanziate da Kodansha a metà degli anni ’90 (gli altri nomi coinvolti era gente del calibro di Igort, Mazzucchelli, Baru), ha commissionato un fumetto a Moebius, ha partecipato a due dei più interessanti progetti mai messi in piedi da DC Comics, Solo e Wednesday Comics, e con la sua ultima fatica, Battling Boy, ha firmato uno dei più bei fumetti per ragazzi apparsi negli ultimi anni.

Adesso beccatevi il podio dei suoi migliori tweet:

1. esistenzialismo ludico

2. il dissing a Charlie Brown

3. a Paul Pope non piace il surf. O le ragazze. O la California. O tutte queste tre cose insieme

Escapo è il graphic novel con cui Paul Pope, pochi anni dopo l’avvio della serie cult THB, si confermò come uno dei grandi talenti del fumetto contemporaneo americano. Uscito come autoproduzione per la propria microetichetta Horse Press nel 1995, in bianco e nero, oggi il volume arriva nelle librerie italiane tradotto da Bao Publishing, in una versione interamente a colori e arricchita da 50 pagine di materiali.

Qui la nostra inafferrabile anteprima e qualche informazione aggiuntiva.

Il playboy (Coconino Press). Mio padre è una persona mega-ok, ma il suo rapporto col fumetto e con quello che faccio è abbastanza difficile: le due volte che abbiamo parlato del sito, l’ha chiamato FUMETTOLOGIA, e l’altro giorno mi ha giustamente fatto notare che spendere 150 euro di viaggio per andare in Olanda e scrivere un pezzo poi che sarà venduto al massimo a 70 euro non è un buon modo di guadagnarsi da vivere.

Capirete quindi il mio stupore quando un giorno l’ho beccato a leggere Io le pago. ‘C’è qualcosa che io e la mamma dovremmo sapere?’ gli ho chiesto. In realtà l’aveva visto sul mio comodino e il sottotitolo sparato sulla copertina ‘memorie a fumetti di un cliente di prostitute’ era stato irresistibile.

Risalente agli anni Novanta e ancora inedito in Italia, Il Playboy racconta – in maniera autobiografica, come già in buona parte del resto dei lavori di Brown – la formazione di un adolescente ossessionato dalla pornografia.

Qui la nostra puntuale anteprima e qualche informazione in più.

I due ragazzi morti detective vol. 1: Terrori scolastici (RW-Lion). Creati da Neil Gaiman nientepopodimeno che sulle pagine di Sandman (nel ciclo La stagione delle nebbie), questi due bizzarri detective morti ritrovano vita – perlomeno editoriale – in questa nuova serie Vertigo scritta da Toby Litt e disegnata da Gary Erskine e Mark Buckingham.

Batman #47 (RW-Lion). Ho perso un po’ il filo di quello che sta succedendo su Batman perché ho smesso di leggerlo con l’avvento di Year Zero. In realtà la segnalazione è dovuta soltanto all’esistenza di una versione variant dedicata a Batman vs Superman: Dawn of Justice, con una (abominevole) cover fotografica. Colgo l’occasione per invitarvi a leggere la recensione del nostro Alberto Brambilla e poi unirvi al coro di cani idrofobi che ha commentato sotto all’articolo

(il mio preferito:)

Ma datti una calmata!!! Il film è stupendo e dico a tutti, GUARDATELO… Non seguite ste recensioni megalomani da 4 soldi… Guardate il film spensierati e ve lo gusterete alla stragrande…. Era difficile, perchè la DC doveva correre ai ripari visto che la Marvel aveva 10 piste di vantaggio, ma io non ho visto il disastro che questo PSEUDOrecensore dichiara…
Il film è bellissimo e a dirla tutta lo metto in cima a tutti i cinecomics…
Prima parte un po’ lenta ma alla fine ne uscirete entusiasti.
Il Nuovo Batman è fighissimo e NON usa armi, ma mentre gli altri sparano sfrutta i loro colpi per altri nemici… Luthor è diverso dal fumetto ma davvero figo… VOGLIAMO PARLARE DEL JOKER DI LEDGER??? Anche se non sono uguali sono fighi e intriganti lo stesso…

RIPETO.. CESTINATE, DIMENTICATE DI AVER LETTO STA PORCHERIA E GODETEVI IL FILM, PERCHè MERITA TANTISSIMO!)

You had me at ‘ma datti una calmata!!!’.

Dylan Dog #355 – L’uomo dei tuoi sogni (Bonelli). Io vorrei fare il giovane post-ironico annoiato e piazzarci un commentino sagace su ‘ah sono queste le novità per rilanciare Dylan’ oppure ‘Marvel anni ’90=Bonelli anni ‘10’ però dovete sapere questo: non me ne frega niente. Per me, se ci mettono la copertina che BRILLA NEL BUIO, possono anche metterci dentro 96 pagine di clipart di un albero e una bella scritta Wordart che recita ‘vaffanculo alberi, questo l’abbiamo stampato solo perché ci state antipatici’. Io lo comprerei lo stesso. (Peccato che la PictureBox abbia chiuso, secondo me con un pitch così un libro del genere me lo stampavano.)

Morire in piedi (Rizzoli Lizard). Ok, qui mi gioco il bonus giornaliero del comunicato stampa. I motivi sono 1. ho fretta di andare a giocare a Hearthstone e 2. a me Tomine non mi sconfinfera molto. Probabilmente è stato l’impatto con Una lieve imperfezione, un libro che quando lo lessi un paio di anni fa andò troppo oltre la mia (scarsa) soglia di sopportazione per storie con protagonisti trentenni sfigati nevrotici ossessivi e meschini che non sanno come vivere bene.

Qui la sinossi:

C’è uno strano imbarazzo nel sapere di non essere notati: ci sentiamo più liberi, ma non amiamo essere ignorati troppo a lungo. È la condizione che vivono i protagonisti di queste storie: decisi, delusi, teneri, ironici e arresi, figli di un’America minima che si sforza di mantenere il controllo in situazioni che puntualmente sfuggono di mano. Sei racconti di uomini e donne accomunati da una stessa condanna: vivere il riflesso delle scelte di un altro.

Dall’estero:

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L’homme qui tua Lucky Luke (Lucky Comics). Nonostante il nostro Alberto Brambilla abbia a lungo provato a convincermi e nonostante la bella mostra vista all’ultimo Festival di Angoulême, Lucky Luke non è esattamente la mia tazza di tè. Però questo nuovo album scritto e disegnato da Matthieu Bonhomme sembra una bella bombetta. Qui potete iniziare a dargli una prima occhiata, oltre a ricevere qualche info aggiuntiva.

Ed Brubaker: Conversations (University Press of Mississippi). Settimana super-loffia per quanto riguarda le uscite americane, quindi vi beccate la segnalazione di questo volume di interviste a Ed Brubaker, sceneggiatore celebre per i suoi fumetti crime (Fatale, Criminal) e le sue ottime gestioni di alcuni dei più importanti personaggi Marvel (Daredevil, Capitan America) e DC (Batman e lo spin-off Gotham Central), con un passato, fra gli anni anni ’90 e inizio 2000, nel fumetto alternativo (da An Accidental Death, disegnato da quel lentone di Eric Shanower e raccolto da Fantagraphics, a The Fall, disegnato da Jason Lutes, l’autore di Berlin).

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