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FocusDestinaty a Destiny

Destinaty a Destiny

Grazie alla portentosa rubrica che ho inaugurato alcuni mesi fa, sono successe alcune cose belle. Una è che a Lucca Comics & Games, per esempio, ho ricevuto un sacco di incoraggiamenti/complimenti (più per la rubrica che per i miei fumetti, ehm). Adesso sono “quel fumettista dei videogiochi”, per il gaudio dei miei cari che da sempre faticano a nascondere il profondo rispetto (ri-ehm) per tutte queste mie attività.

Un’altra cosa bella è che qualche tempo fa mi è arrivata una mail da Activision, che oggettivamente equivale a ricevere una lettera direttamente da Babbo Natale.

Ehi Paolo, come stai? Sono Activision, vuoi mica che ti mandiamo un codice da privilegiatissimi per poter scaricare a GRATIS il nostro gioco Destiny e tutte le sue nuovissime espansioni? Facci sapere se ti interessa, grazie.

Ciao,
Activision

La mia risposta è stata esattamente questa, quindi grazie Babbo Activision Natale, credo in te dai tempi di Altered Beast (1988). Ah, e grazie anche per River Raid, del quale ho già parlato nella prima puntata di questa rubrica > QUI.

destiny
Sì, quello è un arco fatto di energia.

Ma veniamo a Destiny. Era il 9 settembre 2014 quando, con il mio socio J.J.Junior, siamo saliti eccitatissimi sulle selle dei nostri motorini per andare a comprarci le Playstation 4 apposta perché era uscito Destiny. Anzi, io ero pure gasato perché potevo comprare la versione bianca con il gioco in bundle (già dentro alla scatola, insieme).

Non so, ma l’idea di uno sparatutto in prima persona (FPS) totalmente online era (ed è) stuzzichevole anche per chi, come me, non è appassionatissimo del genere (dei generi: sia FPS, che multiplayer online). Sarà che il design pareva particolarmente ispirato, con quelle armature lisce e sgargianti, quei fucili lucidi e sinuosi, quelle ambientazioni spaziali che parevano pazzesche, sarà che il mio amico J.J.Junior mi aveva gasato a millemila, vabbé nutrivo moltissime aspettative, e insieme a me le nutrivano molti. Sarà anche che in ballo c’era Bungie, la software-house che ha creato una serie importante (sempre FPS) come Halo, che è piaciuta proprio a tutti.

destiny videogioco
Bello eh?

In Destiny siamo un “Guardiano”, un difensore dell’ultima città rimasta sulla Terra, una città sulla quale gravita benevolmente una grossissima palla/entità bianca: “Il Viaggiatore”. Il gioco inizia che siamo morti, non sappiamo quando o come, ma per fortuna veniamo subito resuscitati da uno spettro: un’intelligenza artificiale a forma di affarino magico poliedrico di metallo (che parlava con la voce del nano di Game of Thrones, poi il doppiatore italiano è morto e allora hanno cambiato). Adesso da redivivi dobbiamo scegliere una razza e una classe, come in un classico RPG. Possiamo dunque decidere se essere normali umani, exo (androidi coloratissimi con delle antennine) o insonni (tipo umani ma meglio e con la pelle azzurrina/grigia/bianca e con dei tagli di capelli più sbarazzini; sembrano un po’ gli elfi stronzetti della situazione).

Le classi sono 3:

Titano: assaltatore corazzato pesantemente fatto apposta per dare grandi mazzate (e prenderne senza preoccuparsene troppo)

Stregone: uno stregone che fa delle magie (anche gli altri le fanno, ma lo stregone le fa ancora più magiche)

Cacciatore: un cacciatore che fa il cacciatore (di taglie?)

Ogni classe ha delle sottoclassi sbloccabili che fanno capo ai tre “elementi” del gioco: Solare, Arco e Vuoto. Ovviamente alcuni nemici sono resistenti ad uno e deboli all’altro… quindi ecco, capito no? Ci sono poi un po’ di pianeti da pattugliare ed esplorare, per evitare – con i nostri spari precisissimi – che i cattivoni facciano i soliti casini. C’è la Terra, ormai in rovina; Marte, con le dune rosse; Venere che sembra un po’ più allegro (sembra una grande Dubai in rovina ma con più piante, forse… non sono mai stato né a Dubai né su Venere). Poi c’è la Luna, bellissima, la mia ambientazione preferitissima, sembra proprio di essere su quella vera, ma con più basi lunari, e anche dei templi antichissimi ma del futuro, credo. Con le espansioni sono stati aggiunti degli altri posti, ma ne parlo dopo.

 

destiny videogioco recensione
La Terra vista dalla Luna, l’art-direction è eccezionale.

 

destiny videogioco recensione
La Terra vista dalla Terra.

Vabbé visto che ovviamente in un FPS bisogna sparare, spesso va da sé che tutti questi bei posti siano invasi da orde di forze cattivissime che vogliono fare cose molto brutte e noi abbiamo il compito di impedirglielo con i nostri arsenali variegati, scintillanti, colorati e potenziabili.

Ci sono per esempio i Vex, che sono dei robot (alieni) tipo Terminator ma con la testa a ferro da stiro rovesciato del futuro, con un occhio solo (rosso) e una sola mente collettiva che li fa agire con grande arroganza. I Cabal, che sono dei ciccionazzi giganti con la facce da Voldemort ciccioni e che hanno delle armature pazzesche e giocano a fare finta di essere gli antichi Romani dello spazio. L’Alveare, ovvero una marea di mostri alieni non morti che ti corrono incontro arrabbiatissimi, hanno fatto una mega-base-alveare sulla Luna, anzi dentro la Luna, e l’hanno tutta rovinata. Ma i più belli sono i Caduti che hanno quattro braccia (sono sempre alieni) un po’ di occhi e delle corna che portano con grande eleganza.

Nelle espansioni che sono uscite in questi anni (mi pare siano 5 o 6 tra maggiori e minori) sono state aggiunte un bel po’ di cose: cattivi, aree, armi, specializzazioni, modalità eccetera… E sta proprio qui il punto, nelle aggiunte. Ma aspetta, ci arrivo tra un attimo.

destiny armi hawkmoon
Le armi “esotiche” sono meglio. Adesso si possono anche sbloccare delle verniciature.

Quando gasatissimo l’ho comprato, nel 2014, ci ho giocato avidamente per un po’ (3 o 4 mesi?) ma i contenuti – proprio le cose da fare dentro il gioco – erano un po’ pochini (anche a detta degli espertoni). È stato divertente eh, e con J.J.Junior abbiamo incontrato e conosciuto online della gente simpatica appositamente per andare a spaccare i mega-boss più cazzuti, anche se all’inizio ce n’era solo uno: Atheon. Per raggiungerlo e sconfiggerlo ci voleva parecchio tempo (tipo più di un’ora tutta di fila) e organizzazione vera, c’erano fasi di combattimento preliminari, e diversi mini-boss, salti pericolosi su burroni profondissimi e scrigni segreti del futuro da trovare. Giuro: fare un RAID è veramente un’esperienza galvanizzante e per certi versi sfiancante, bisogna imparare a conoscere il nemico o arrivarci con qualcuno che lo ha già incontrato e a cosa “bisogna fare” e come, altrimenti si muore come mosche, ovvero uccisi con dei laser-della-fantascienza, ed è veramente faticoso, specie quando arrivi quasi in fondo e invece la missione fallisce e senti l’urlo sofferto di tutti i tuoi compagni sparsi nel mondo, che imprecano nei propri idiomi locali.

Tutto molto bello ma dopo un po’, causa ripetitività e mia carenza di dedizione ho mollato la presa e abbandonato J.J.Junior ai suoi spari nello spazio…

Sì perché Destiny è un buon gioco, forse buonissimo nel genere: ha un ottimo feeling quando si spara, bellissime ambientazioni, nemici ganzi, una direzione artistica e un design veramente ottimi… ma è ovvio che Destiny dà il meglio in multiplayer online: la sua anima è quella di un MMO, ed è lì tutto il succo del divertimento. Ci sono sfide veramente toste (si chiamano RAID) da affrontare in squadre di 6, coordinandosi, organizzandosi, comunicando e sudando, poi decine di altre attività PVE (contro i nemici) o PVP (contro altri giocatori online), per sbloccare centinaia di armi, abilità, oggetti bizzarri e armature, centinaia veramente eh.

Con il pretesto di ampliare la storia principale con le espansioni, gli sviluppatori hanno aggiunto un sacco di cose sfiziosissime: mosse speciali, classi nuove, gare con gli Astori (delle motorette tamarre ma senza le ruote), nemici, le armi da mischia e i costumi e armature e travestimenti e soprattutto RAID, insomma se uno vuole ci si può perdere dentro per un bel po’, come con quei famosi videogiochi che poi tua madre ti vuole mandare al SerT   

destiny ev-36
Un astore: precisamente il motorino che volevo a 13 anni

Insomma bisogna essere quel tipo di videogiocatore (che io non sono) disposto e contento di passare centinaia di ore su un gioco, anche solo per avere il piacere di fare due chiacchere con qualche amico, mentre si fa insieme la stessa identica missione per la seicento-quarantatreesima volta. Ma mi sembra di capire, dal successo innegabile di titoli come il celeberrimissimo World of Warcraft (Blizzard, 2004-oggi), da cui Destiny mutua proprio quel tipo di approccio, che gli appassionati non mancano, anzi, ce ne sono a milioni. Ecco, se siete uno di quei milioni, ma Destiny non vi ha mai convinto al 100%, sappiate che adesso è il momento giusto per provare un gioco finalmente COMPLETO, che non è invecchiato e anzi, si è saputo rinnovare ed è diventato giganteeesco.

Ve lo consiglio? Mah, dipende: se avete una simpatica banda di amichetti dei videogiochi e avete voglia di sparare tanto-tanto e vi piacciono gli MMO sì, siete “predestinaty”: è  certamente il gioco per voi. Se volete è uscita da poco l’edizione completa di TUTTO, si chiama Destiny: The Collection e la trovate adesso su Amazon ad un prezzo decentissimo per la mole enorme di contenuti che include, vi lascio il link QUI. Ciao.

Va bene? Ok, allora io torno a giocare a Final Fantasy XV, che per adesso è verameeeeente una figata!

Ah, a proposito di Final Fantasy, giocatevi il terzo QUI. Anzi giocatevi tutti quelli belli QUI, ve li consiglio tutti, ma tra questi soprattutto il IV, il VI e il Tactics.

E J.J.Junior? Eh boh, sta giocando a Destiny

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