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RecensioniNovità"Harrow County", un romanzo di formazione tinto di horror

“Harrow County”, un romanzo di formazione tinto di horror

È importante stabilire sin dall’inizio che in Harrow County la magia non c’è e si tratta, semmai, di stregoneria. D’altronde la differenza è minima e per farla breve potremmo distinguerle così: un mago è colui che genera e controlla le energie grazie allo studio e alla conoscenza (che sintetizza in formule e leggi), mentre una strega utilizza sì l’energia, ma in maniera del tutto intuitiva e naturale. Se da una parte c’è un approccio teorico e scientifico, dall’altra troviamo il puro istinto e la totale ignoranza su quanto riguarda l’origine e l’estensione del proprio potere.

Proprio ciò che accade a Emmy, che ha da poco scoperto di essere una strega. Emmy l’ingenua, Emmy dai capelli biondi e dalle guance arrossate, Emmy che ha appena compiuto diciotto anni e vive ad Harrow County, i cui abitanti diciotto anni prima hanno impiccato, fucilato, picchiato e bruciato un’altra strega per essere sicuri di sbarazzarsene.

harrow county

Comincia così Harrow County, serie pubblicata da Dark Horse (in Italia da ReNoir), in cui lo sceneggiatore Cullen Bunn e il disegnatore Tyler Crook mettono in scena il racconto di formazione di una ragazzina che si scopre una strega. Una sorta di Harry Potter dove il protagonista non è un bravo ragazzino predestinato al ruolo di eroe, bensì una giovane nel cui sangue scorre la tenebra e l’oscurità.

Emmy non ha nessuno da salvare, non ha una missione e nemmeno un arcinemico: il suo compito è quello di prendere coscienza del nuovo ruolo che deve ricoprire nella comunità, e decidere come affrontarlo. Cullen Bunn mimetizza sotto strati di horror e America rurale il più classico dei temi supereroistici, ovvero quell’eterna ricerca di mediazione tra una vita ordinaria e un potere straordinario, riuscendo a renderlo ancora stimolante grazie al contrasto tra la valenza negativa di questo potere e il candore della protagonista.

Il cammino che Emmy affronta per prendere coscienza del suo nuovo ruolo passa attraverso i classici passaggi del genere, dalla rivolta del paese alla scoperta di un aiutante, dal tradimento di una persona fidata al presunto nemico che si rivela essere dalla propria parte. Non c’è nulla di nuovo nella struttura del racconto, eppure con una protagonista così combattuta tra luce e oscurità, tutto si fa decisamente più interessante. Soprattutto perché Emmy è stata cresciuta come una brava ragazza, rispettosa dell’autorità paterna, dedita al lavoro dei campi e benvoluta dagli abitanti. Emmy sa di essere buona e non vuole che la scoperta di questi poteri oscuri cambi quella che è la sua vera natura.

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Ribadendo con fermezza la sua bontà e innocenza, Emmy disattende ciò a cui era predestinata e diventa un’eroina proprio perché decide di prendere in mano la sua vita smettendo di seguire il percorso su cui è stata instradata da una forza superiore. Così invece che contro un villain tradizionale (comunque presente), Emmy si ritrova a combattere per difendere la sua scelta di indipendenza contro una città ipocrita che la teme ma al contempo la vuole cattiva per sfruttarla e punirla. Inoltre deve anche combattere contro sé stessa e le tentazioni di utilizzare la propria forza per egoismo, cattiveria o vendetta: la lotta di una ragazzina che si batte per non permettere al suo grande potere di far inaridire la sua parte umana.

Cullen Bunn rifiuta anche di mettere in scena l’ormai abusato scenario delle credenze pagane che vanno a scontrarsi con quelle cristiane. È ammirevole come in Harrow County non compaia nessun riferimento al Cristianesimo, cosa intuibile da alcuni elementi che vengono svelati nel corso della storia, e che invece comparivano numerosi nel racconto di Bunn da cui ha preso il via la vicenda (li troverete in appendice al primo volume, insieme a un’interessante raccolta di sketch e storyboard). La scelta di Bunn di escludere il cristianesimo dall’orizzonte del suo fumetto sembra dare vita a un’America parallela, intimamente pagana nel suo fare affidamento alla magia e ai mostri che abitano i suoi boschi, le sue paludi, le sue soffitte. Un’America che può fare a meno degli dèi della vecchia Europa e che scopre il suo legame con la natura e le creature che la abitano (e infatti i legami più interessanti e coinvolgenti Emmy li intrattiene con due mostri).

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È compito di Tyler Crook dare corpo a quest’America umana e soprannaturale, due elementi che il disegnatore fa incontrare e confonde tra loro con un tratto essenziale (molto simile a quello di Jeff Lemire, ma molto più morbido) e soprattutto con gli acquerelli. La colorazione permette a Crook di ricreare atmosfere molto naturali nella descrizione ambientale e climatica di Harrow County, ma anche di ammantare i luoghi e le atmosfere di un’aura misteriosa, giocando con un’illuminazione soffusa e molto naturale a cui concede solo brevi sprazzi psichedelici durante i sogni/incubi di Emmy.

Gli acquerelli sono però anche un elemento fondamentale per la caratterizzazione dei personaggi. Cosa sarebbero Emmy e il suo pallore giallognolo senza quegli arrossamenti su naso e guance, sulle nocche delle mani, senza quelle macchie sul suo vestito? Crook usa i colori per raccontarci la materia, per descrivere le carni infreddolite, la pelle arrossata, le ossa piene d’umidità, la putrefazione, le ferite, quasi a ricordarci continuamente la fragilità dei nostri corpi al cospetto della natura.

Con la sua voce fuori campo goticheggiante, Harrow County ci propone un racconto moderno di streghe e autodeterminazione, portato avanti con una sceneggiatura solida che sembra voler andare dritta al punto senza nemmeno tentare la strada di una trama decompressa (l’esatto contrario di ciò che Bunn sta facendo su Deadpool), e dei disegni capaci di evocare un luogo feroce in cui continua a pulsare una purezza nascosta che reclama la sua posizione in quel mondo.

Harrow County vol. 1 – Spiriti infiniti
Harrow County vol. 2 – Come allo specchio

di Cullen Bunn e Tyler Crook
Traduzione di Valerio Stivé
ReNoir, 2016
120 pagine, 14,90 € a volume

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