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RecensioniNovità"Cannibal", un horror ambientato tra le paludi della Florida

“Cannibal”, un horror ambientato tra le paludi della Florida

Tutti i mercoledì negli Stati Uniti vengono pubblicate decine di albi a fumetti. Ogni Maledetta Settimana è la rubrica che tutti i venerdì, come un osservatorio permanente, racconta uno (o più) di questi comic book.

cannibal image comics

Ideata da Jennifer Young che la sceneggia insieme a Brian Buccellato, qui anche colorista, Cannibal è una serie horror Image ambientata tra le paludi della Florida, in uno di quei paesini dove si conoscono tutti e tutti diffidano degli stranieri. Il prologo della vicenda, riassunto in un testo nella pagina d’apertura, spiega il perché: nel 1994, in seguito a un uragano che ha devastato il Sud Est degli States, antichissimi moscerini sono emersi dalla loro ibernazione e hanno iniziato a diffondere una nuova febbre gialla. Per contrastarla il governo ha prodotto in fretta un farmaco, i cui effetti sono stati però peggiori della cura e hanno dato origine a un virus che trasforma chi ne è affetto in cannibale.

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Persone che possono passare del tutto inosservate, e che vivono la loro condizione spesso con molti sensi di colpa, ma che se non si nutrono di carne umana entrano in una sorta di violenta astinenza dopo circa tre giorni. Nel paesino della Florida dove la vicenda ha luogo sembra non siano mai arrivati, ma la storia si apre proprio con un cameriere sbranato da un altro uomo sul retro del locale della famiglia Hansen, composta dai fratelli Cash e Grady e dal loro massiccio padre. I misteri iniziano presto a moltiplicarsi con la sparizione della ragazza di Cash, con l’arrivo di un amico di famiglia che sembra nascondere qualcosa, con ulteriori aggressioni cannibaliche e il diffondersi del virus, oltre che con diversi colpi di scena. Il tutto è sceneggiato con cura, sia nella prosa tipicamente del Sud, sia nella struttura narrativa. Soprattutto però la serie è davvero ben disegnata da Matías Bergara, che ha nel curriculum poco più che qualche episodio del fumetto di Sons of Anarchy.

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Le atmosfere da horror con i relativi giochi di ombre, la varietà dell’ambientazione tra interni in legno e aree boschive, le inquadrature ricercate ma mai gratuite né eccessive e uno storytelling che regala ottime sequenze, fanno di Cannibal una serie notevole. Oltretutto la sua realizzazione procede piuttosto spedita: il primo arco di quattro episodi si era concluso a gennaio, ma già ora è ripartita con il secondo ciclo di storie, aperto da una lunga, disperata e granguignolesca sequenza muta, a riprova che Bergara ha tutt’altro che finito le energie. Sue anche le copertine, dove il disegno è all’interno di una ovale come fosse parte di un’etichetta di whiskey, ovviamente “southern original”.

grand passion dynamite

Bonus: Si è conclusa con il quinto episodio la miniserie Dynamite Grand Passion di James Robinson, per le matite di Tom Feister e i colori di David Curiel, ma l’unica cosa che ne vorremo ricordare sono le copertine di John Cassaday. La storia prometteva anche bene, con un inizio sopra le righe dove scatta un colpo di fulmine tra una ladra scatenata e un poliziotto depresso, seguito da un montaggio alternato delle vicende dei due, complicate dal fatto che lei deve uccidere lui per vendicare il suo partner nelle rapine. Già al terzo episodio la decompressione prende però la mano e i personaggi passano l’intero numero a letto, il quarto lo trascorrono assediati e il quinto è poco più di una breve sparatoria, disegnata con grandi vignette solo per riempire le tavole. Oltretutto a Feister non è bastato nemmeno lavorare vistosamente di fretta e alcune pagine sono realizzate da Dennis Calero e altre da Andrea Mutti, entrambi con il proprio stile, molto diverso da quello di Feister. Una conclusione davvero misera.

regression image comics

Bonus 2: È iniziata Regression la nuova serie horror per la Image scritta da Cullen Bunn, disegnata da Danny Luckert e colorata da Marie Enger. Il disegno è molto pulito e con pochi sfondi, ma svolge dignitosamente la narrazione e soprattutto riesce nell’intento principale della serie: disgustare il lettore con una moltitudine di insetti, che appaiono al protagonista affetto da orribili allucinazioni. Un’amica lo convincerà a ricorrere a un ipnotista, che risale alle memorie forse di una sua vita precedente. Il finale svela, naturalmente, che il pericolo è però molto più concreto di una semplice fantasia.

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Bonus 3: Rocket è la nuova serie a solo di Rocket Raccoon dei Guardiani della Galassia, convinto da una lontra fatale a compiere una rapina per lei, insieme a una colorita banda di criminali viaggiatori nel tempo. Al Ewing ne fa una heist story che gioca con gli stereotipi e spinge sul pedale della bizzarria, inevitabile con un simile protagonista. I disegni di Adam Gorham e i colori di Michael Garland sono però poca cosa e per quanto l’esito sia pure divertente, non è certo memorabile. La Marvel insomma, oltre ad avere problemi con i disegnatori, lancia troppe serie per garantire una qualità grafica soddisfacente a tutte.

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Bonus 4: Nuova arrivata della linea DC Comics Young Animal, Bug! The Adventures of Forager riprende un personaggio minore creato da Jack Kirby e lo fa calare in situazioni assurde e surreali, nel puro stile di Michael Allred, instancabile artista qui coadiuvato dai familiari Lee e Laura. Nonostante i suoi molti altri impegni (disegna pure Art Ops e Silver Surfer) Allred non delude mai ed è anche stavolta un vulcano di trovate folli e nonsense, che probabilmente non avranno mai una spiegazione e vanno comunque bene così. Del resto il tema della serie è proprio l’assoluta libertà tanto di rifiutare le convenzioni quanto di abbracciarle, come appunto fa la serie dove l’eroe si trova, più o meno casualmente, a salvare il mondo.

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