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FocusOpinioniAnno nuovo, Urania nuovo. Anzi, Jumbo tutto nuovo.

Anno nuovo, Urania nuovo. Anzi, Jumbo tutto nuovo.

Nel 2018 Urania, la storica testata di fantascienza della Mondadori, ha annunciato una serie di novità piuttosto interessanti. Cominciamo da quelle editoriali e dell’illustrazione per poi arrivare a quelle di contenuto.

urania paradiso remoto

Tanto per cominciare, chi ha acquistato i due volumi di gennaio di Urania (numero 1650: Paradiso remoto di Mike Resnick) e Urania Collezione (numero 180: La doppia faccia degli Ufo di Ian Watson) in edicola e disponibili come ebook, trova una grafica leggermente cambiata. La costola di Urania Classici ha il segmento alto d’argento per distinguerla da quella tutta bianca di Urania, mentre cambia la giustezza e l’allineamento di testata, numero, titolo e autore: da un approccio “largo” e centrato si passa a uno impaginato a bandiera sulla sinistra e più “denso”. Pochi cambiamenti (visto soprattutto che il cerchio rosso – allargato nel 2013 – rimane al suo posto attorno all’illustrazione stondata, sempre dell’ottimo Franco Brambilla) che oltretutto sono un ritorno al gusto degli Urania dagli anni Settanta sino alla fine dei Novanta. Analogo, leggero restyling verrà anche per Urania Millemondi, lo storico quadrimestrale di Urania.

Il curatore di Urania, Giuseppe Lippi, annuncia anche che da febbraio Urania Jumbo, uno dei due supplementi della collana attualmente in produzione (l’altro è Urania Horror) fa il grande salto e diventa una testata a sé stante. Lo scopo è “sganciarla” dal perimetro della testata madre e dare dignità e rotondità al contenitore che permette di stampare libri inglesi o americani di dimensione davvero robusta che non potrebbero stare dentro al limite di pagine di Urania senza pesanti tagli. Urania Jumbo avrà cadenza trimestrale e quindi con quattro uscite all’anno che saranno in edicola a febbraio, maggio, agosto e novembre. Queste uscite si alterneranno a quelle di Urania Millemondi, che sarà invece in edicola invece a marzo, luglio e dicembre. Questa nuova topografia delle uscite dei “grossi” di Urania lascia scoperti invece i mesi di gennaio, aprile, giugno, settembre e ottobre.

urania jumbo

Per quanto riguarda le uscite editoriali: Millemondi quest’anno è dedicato interamente alla monumentale opera di Year’s Best Science Fiction: tre volumi che raccolgono le tre parti dell’antologia di tutta la migliore fantascienza mondiale dell’anno. Invece, il piatto per Urania Jumbo è più variegato perché pubblicherà autori diversi: a febbraio Entoverse di James P. Hogan, quarto capitolo del Ciclo dei Giganti (i primi tre sono stati ripubblicati su Urania Millemondi numero 74 e ne abbiamo già parlato) a cui farà seguito in futuro il quinto e ultimo capitolo del ciclo; a maggio sarà invece la volta di Coyote: Frontier (2005) di Allen Steele, terzo capitolo del ciclo pubblicati negli anni scorsi; ad agosto uscirà Luna nuova (Luna: New Moon, 2015) prima parte della trilogia della Luna di Ian McDonald a cui dovranno seguire i due successivi capitoli Luna piena (Luna: Wolf Moon, 2017) e Luna crescente (Luna: Rising Moon, 2018). Novembre ancora non è stato programmato.

Urania Collezione ripubblica romanzi già editi e per i quali Mondadori deve trattare di nuovo con gli agenti internazionali ed eventualmente (ma con Urania Collezione negli ultimi anni non succede quasi mai) provvedere a una nuova traduzione. I classici ai quali la redazione punta quest’anno sono autori vecchi e nuovi: Ian Watson, Ben Bova, Arthur C. Clarke, Rudy Rucker, Paul Di Filippo, Donald Wandrei, Gregory Benford, Ken MacLeod e altri.

La testata principale che quest’anno ne compie 66, cioè Urania, promette novità interessanti: la trilogia “dantesca” di Mike Resnick (Paradise, Purgatory e Inferno) e inediti italiani di Nancy Kress, C.A. Higgins, Charles Stross, Ian McDonald, Alastair Reynolds e altri.

Passiamo alle novità dal punto di vista dell’illustrazione. Urania è stata storicamente una delle collane mondadoriane (assieme ai Gialli e a Segretissimo) che più hanno fatto per la crescita di questo tipo molto particolare di arte nel tempo. Dopo il “grande vecchio” dell’illustrazione fantascientifica Kurt Caesar ci sono altri tre nomi da fare, sopra tutti. Uno per Segretissimo e il Giallo Mondadori, e cioè Carlo Jacono, che ha prestato il suo pennello anche agli Urania. Uno per i Gialli e soprattutto per indimenticabili copertine di Maigret ma anche per Urania, cioè l’illustratore italo-ungherese Ferenc Pinter. E infine uno che è storico non solo per gli appassionati di Urania, dove ha esercitato un magistero unico, cioè l’olandese Karel Thole. Tanto che le sue copertine, chiamate “i cerchi di Thole” (soluzione grafica di impaginazione delle copertine da lui mai amata) sono il segno di una generazione di appassionati di fantascienza e probabilmente una delle cause del successo e della longevità di Urania stessa.

Urania ha avuto tantissimi illustratori di qualità e di successo, ma quello della copertina è sempre stato un punto critico nell’affermazione dell’identità della testata. Più ancora della grafica (stravolta nel periodo buio degli anni Novanta e poi con un formato sempre più scomodo rispetto all’originale idea di un prodotto-rivista fascicolata da edicola, con una classica montatura delle pagine a due colonne) e il famoso cerchio rosso senza interruzioni (a differenza di quello “spaccato” del Giallo) la copertina di Urania ha avuto il ruolo di definire interi immaginari.

francesco brambilla urania
Un’illustrazione di Franco Brambilla per Urania

Ci torneremo sopra e parleremo con calma degli illustratori, perché meriterebbero studi approfonditi e pubblicazioni monografiche. Come in effetti accade, per carità, anche se purtroppo solo in sedi di nicchia e con tirature molto limitate. Oggi Urania è illustrata ottimamente da Franco Brambilla che utilizza una tecnica di computer graphic per svolgere il suo lavoro di illustratore: anni luce di distanza rispetto alla tempera o ai dipinti a olio di Karel Thole e Carlo Jacono.

La notizia, l’ultima di questo articolo, per quanto riguarda Urania Jumbo è che i curatori della collana hanno deciso di cambiarne la veste grafica con illustrazioni di copertina di autori internazionali. Lo scopo è quello di differenziare anche visivamente il gusto dei Jumbo rispetto agli altri Urania – tutti illustrati da Brambilla – e aprire verso nuovi tratti e immaginari visivi. Un ulteriore fattore di differenziazione che potrebbe avere effetti positivi o negativi: valuteremo anche questo più avanti.

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Antonio Dini, giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. Ha un blog dal 2002: Il posto di Antonio. Il suo canale Telegram si chiama: Mostly, I Write.

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