È possibile dedicare un’opera biografica a uno scrittore che ha pubblicato solo 4 libri e ha trascorso gran parte della sua vita in solitudine? A quanto pare sì, e a dimostrarlo è il graphic novel Il mio Salinger, esordio di Valentina Grande ed Eva Rossetti pubblicato da BeccoGiallo. Il libro narra la vita del romanziere americano J.D. Salinger dal punto di vista della sua prima moglie Sylvia Welter, della quale sino a poco tempo fa non si sapeva molto.
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Tutto ha inizio nel maggio 1945, poco dopo la fine della guerra: il sergente Jerome “Jerry” Salinger deve interrogare e identificare i nazisti macchiatisi di crimini di guerra. Nel corso degli interrogatori, conosce la giovane dottoressa Sylvia Welter, donna affascinante ma dal passato ambiguo. Lui prova fin dall’inizio una fortissima attrazione per lei, anche perché le ricorda una giovane viennese che ha conosciuto anni prima ma che è stata deportata nei campi di sterminio in quanto ebrea. I due iniziano a frequentarsi, finché non si innamorano perdutamente l’uno dell’altra. Questo per i genitori di entrambi costituisce quasi uno scandalo: un ebreo e una tedesca insieme subito dopo che il mondo ha saputo degli orrori di Auschwitz. All’inizio il loro è un amore intenso, ma con il passare del tempo si affievolisce fino a concludersi tragicamente.
Fin dall’inizio del graphic novel, appare chiaro che non è il lato storico ciò che più interessa alla sceneggiatrice Valentina Grande, conduttrice radiofonica che nel 2016 ha dedicato un intero programma alla vita di Salinger. No, ciò che conta davvero è il lato umano della vicenda: Jerry e Sylvia vengono descritti per ciò che sono, due giovani innamorati che, dopo aver assistito a orrori indescrivibili, cercano uno spiraglio di luce in un mondo che gli appare cupo e tenebroso.
Di loro vengono descritti sia i pregi che i difetti, senza false idealizzazioni. Il resto viene messo in secondo piano, compresi i sospetti che Sylvia fosse stata nella Gestapo e avesse cercato di sfruttare il futuro scrittore de Il giovane Holden. Sospetti che ancora oggi continuano a suscitare controversie.
Ed è questo l’aspetto più importante dell’opera: gli autori non prendono mai una posizione chiara né giudicano i loro personaggi, tantomeno basandosi su speculazioni; il che da un lato è un bene, ma dall’altro fa sì che il lettore, al termine della lettura, si ritrova con più interrogativi di quanti ne avesse all’inizio.
Quella di J.D. Salinger e Sylvia Welter non è una storia per gli amanti del lieto fine, e neanche per chi tende a idealizzare gli artisti. È una storia crudele, ma che nella sua amarezza ci restituisce l’immagine di due innamorati che hanno condiviso passioni e paure, gioie e dolori, sullo sfondo di un Europa ancora traumatizzata dal peggiore conflitto della storia umana. Ma, soprattutto, questa storia ci insegna come anche un rapporto di breve durata possa cambiarci la vita per sempre.
Il mio Salinger
di Valentina Grande e Eva Rossetti
BeccoGiallo, novembre 2017
Brossurato, 146 pp a colori
19,00 €