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RecensioniNovità'Hannibal ad portas' in versione manga: Ad astra

‘Hannibal ad portas’ in versione manga: Ad astra [Recensione]

Bisogna ammetterlo: leggere il primo volume di una serie non basta – non sempre – per cogliere la qualità e l’efficacia di un progetto. Per questo, prima di scrivere di Ad astra, manga storico di Mihachi Kagano pubblicato in Italia da Star Comics, ho preferito leggere il secondo volume, uscito un paio di mesi fa. D’altra parte, nonostante le simpatiche dichiarazioni d’umiltà dell’autore, si tratta di una narrazione piuttosto “audace”, dal punto di vista della rappresentazione dei fatti storici.

Ad astra racconta la seconda guerra punica, detta anche “annibalica” in quanto ebbe come protagonista assoluto il condottiero cartaginese Annibale Barca, che, in virtù di una strategia militare coraggiosa e innovativa, rischiò di abbattere Roma e il suo nascente dominio sul Mediterraneo. Il conflitto, che si svolse dal 218 al 201 a. C., «mirabilissimo fra quanti furono mai combattuti» come lo definì lo storico latino Tito Livio, viene rappresentato da Kagano come lo scontro, scritto nel destino, fra due grandi personalità: quella di Annibale, appunto, e quella di Publio Cornelio Scipione Africano, il comandante romano che ebbe la meglio sul cartaginese nella battaglia decisiva di Zama del 202.

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La prospettiva scelta è sicuramente interessante anche perché si presta, in una versione romanzata del conflitto, a scelte necessariamente personali, frutto della scarsità di informazioni a nostra disposizione in merito alle biografie dei due protagonisti. Così afferma, infatti, anche lo storico Giovanni Brizzi nel suo saggio-romanzo Scipione e Annibale. La guerra per salvare Roma (2007), che presenta numerosi punti in comune con Ad astra. Anche Brizzi, infatti, sceglie di raccontare la guerra annibalica attraverso lo scorrere delle vite dei due condottieri, optando per una struttura narrativa che, prendendo avvio dalla battaglia conclusiva, si sviluppa in due sezioni parallele che approfondiscono le peculiarità dei due uomini, i loro tratti caratteriali e i loro rapporti familiari, cercando di far emergere soprattutto il vissuto e i sentimenti personali dei protagonisti, visti come due eroi tormentati e umani, destinati dalla Storia a incontrarsi.

In Ad astra, però, più che un confronto viene messa in scena una profonda antinomia (anche a livello grafico, come si evince già dalla copertina del primo numero) fra Annibale e Scipione, accomunati solo dal fatto di essere presentati come due figure eccezionali, superiori e incomprensibili a chiunque li circondi. Le loro personalità non emergono chiaroscurali e complesse come nel racconto di Brizzi, ma piuttosto si appiattiscono sin troppo al livello del ruolo di eccellenza (nel bene e nel male) che devono interpretare: quello di “mostro” per il generale cartaginese e quello di ”salvatore della patria” per l’avversario romano.

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AD ASTRA PUBLIUS CORNELIUS SCIPIO AFRICANUS MAJOR & HANNIBAL BARCA © 2011 by Mihachi Kagano/SHUEISHA Inc.

Pur di tenere fede a questo assunto, l’autore forza e falsa i dati biografici in nostro possesso, inserendo episodi inventati che rivelano un punto di vista forse un po’ troppo “romano” sulla vicenda, e donando, innanzi tutto, un’eccessiva rilevanza alle scelte e alle azioni di Scipione, che, com’è noto, essendo di dieci anni più giovane del cartaginese, soprattutto nelle prime fasi della guerra ebbe un ruolo molto più marginale di quanto non venga raccontato da Kagano. Così, Scipione, che viene erroneamente affiancato al padre sin dalle primissime fasi del conflitto, è visto come una sorta di enfant prodige, che intuisce prima di tutti l’intenzione di Annibale di valicare le Alpi, salva il padre durante la battaglia del Ticino (episodio riportato dalle fonti, ma ritenuto quantomeno dubbio dagli storici moderni) e permette con un disperato stratagemma la ritirata dell’esercito durante lo scontro sul fiume Trebbia… al quale, da quanto sappiamo, probabilmente nemmeno partecipò!

Allo stesso modo viene alterata la figura di Annibale, accentuando anche rispetto alle fonti di parte romana consultate (Polibio e, soprattutto, Livio) la sua crudelitas oppure inventando per lui delle origini quasi ‘demoniache’: egli nasce sotto sinistri presagi e cresce come un ragazzo predestinato ad essere una specie di mostro vendicativo, una creatura misteriosa e oscura, totalmente imperscrutabile anche per i suoi stessi familiari. Pertanto, la figura del padre Amilcare e il suo profondo odio nei confronti di Roma, cruciale, secondo lo storico Polibio, per comprendere le motivazioni dell’intera guerra, passano in secondo piano, per permettere un’interpretazione sovrannaturale del personaggio di Annibale.

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AD ASTRA PUBLIUS CORNELIUS SCIPIO AFRICANUS MAJOR & HANNIBAL BARCA © 2011 by Mihachi Kagano/SHUEISHA Inc.

Questa lettura – a essere onesti un po’ semplificata – del conflitto punico e dei suoi protagonisti, costringe l’autore, soprattutto all’inizio, a un ritmo della narrazione davvero confuso. Peraltro anche il disegno, inizialmente, sembra non offrire un grande supporto: un po’ per le incertezze anatomiche e il tratteggio approssimativo, ma soprattutto a causa di insistite ripetizioni di inquadrature identiche a se stesse, che rischiano di rendere i diversi personaggi poco espressivi e, in definitiva, troppo somiglianti tra loro.

Tuttavia, già verso la fine del primo volume, quando viene narrata la battaglia del Ticino, e poi ancor di più nel secondo volume, con la descrizione del combattimento presso il fiume Trebbia, la qualità della narrazione e soprattutto del disegno migliorano decisamente. Sembra insomma che Kagano, piuttosto che con le trattative e i discorsi politici ambientati in luoghi chiusi e circoscritti – come il Senato, un tempio o una taverna – si trovi più a suo agio nella rappresentazione di un campo di battaglia, dei soldati schierati in armatura, dei cavalli al galoppo o imbizzarriti.

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AD ASTRA PUBLIUS CORNELIUS SCIPIO AFRICANUS MAJOR & HANNIBAL BARCA © 2011 by Mihachi Kagano/SHUEISHA Inc.

L’effetto complessivo è quello di un passaggio da un esercizio forzoso a uno sviluppo più naturale e decomplessato: la fiction storica vive sempre in un equilibrio delicato tra documentazione e immaginazione, e Kagano sembra essersene reso conto per gradi. Ed ecco che, insieme a una più evidente naturalezza da intrattenimento action, le stesse fonti antiche appaiono, finalmente, ben recepite, grazie anche a un tratto molto più accurato e corretto, una maggior quantità e qualità di inquadrature, numerose ed evocative ‘splash page’; il tutto accompagnato da didascalie, schemi illustrativi e dialoghi asciutti ma efficaci che lasciano maggiore spazio all’azione e alla rappresentazione dell’evolversi delle varie strategie militari, scandite da un ritmo, sempre concitato, ma questa volta molto meno confuso.

Le perplessità sull’impostazione generale dell’opera dunque non spariscono – l’ottica troppo romano-centrica, i caratteri dei protagonisti troppo semplificati – ma tutto sommato ritengo Ad astra una lettura divertente, in generale ben documentata e a tratti davvero ben disegnata, in particolare laddove prevalgono le scene d’azione e di battaglia. Due episodi sono qualcosa, certo, ma in fondo ancora poco per una serie il cui debutto risale a 4 anni fa (serializzata in Giappone su Ultra Jump, e ancora in corso). Vale quindi la pena sperare che l’autore, superate le difficoltà iniziali, riesca a sviluppare l’affascinante e impegnativa materia storica, mantenendo costante la qualità del disegno e restituendo ai suoi eroi una maggiore umanità e (realistica) complessità. Lo so, non sembra tanto semplice, ma, come dice Seneca, «non è comoda la strada che conduce dalla terra alle stelle (ad astra)».

Ad astra n. 1
di Mihachi Kagano
Star Comics, 2015
224 pagine in b/n, 4,90 €

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