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Fumettisti serbi e Bonelli. Intervista a Manfredi e agli autori di Adam Wild

Serbian Monitor, webmagazine in lingua italiana che si occupa di attualità sulla Serbia, ha pubblicato un servizio sui rapporti tra fumettisti serbi e fumetto italiano. L’articolo mette a fuoco la collaborazione crescente tra Sergio Bonelli Editore e diversi autori di punta della scena serba – fra cui Darko Perovic, Zoran Tučić, Stevan Subic e Vladimir Krstic – tutti impegnati nella serie Adam Wild, che debutterà in edicola a ottobre. Insieme a Perovic e Tučić (che presiede, inoltre, l’Associazione Fumettisti Serbi) Serbian Monitor ha intervistato brevemente anche Gianfranco Manfredi, lo sceneggiatore di Shanghai Devil e Adam Wild cui si deve, in buona misura, l’origine di questo piccolo ma significativo fenomeno di “migrazione di talenti” verso l’Italia.

Leggi anche: la nostra intervista a Gianfranco Manfredi su Adam Wild

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In Serbia c`è molto interesse per i fumetti in generale e per i fumetti italiani in particolare. Secondo lei, da cosa nasce questo interesse?

Darko Perovic:  In Serbia, o meglio dire nella ex-Jugoslavia, il pubblico ha letto i fumetti praticamente dalla loro comparsa. Molto prima della Seconda Guerra Mondiale, i fumetti in Jugoslavia erano creati soprattutto dai russi fuggiti dalla rivoluzione bolscevica. Solovev, Kuznicov, Nikola Navoev, Djordje Lobacev per menzionarne solo alcuni….Dopo la Seconda Guerra Mondiale è cominciata la pubblicazione dei fumetti italiani, che hanno subito trovato un terreno fertile. Il Comandante Mark, Tex, Il Grande Bleck…In quel periodo esisteva un grande interesse generale per la cultura italiana, per i film, la musica, la moda… Una sorta di “tendenza” nei confronti dell`Italia era più evidente che, per esempio, nei confronti della Francia. Forse a causa di un modo di pensare e un umorismo simili… o semplicemente una mentalità simile.

Quali sono gli autori italiani, o le serie italiane, più conosciuti?

DP: Nella Jugoslavia socialista avevamo un’incredibile scelta di fumetti di qualità, da noi venivano pubblicate praticamente tutte le “scuole”: la Bonelli italiana, i fumetti francesi, quelli americani della Marvel e della DC, ma anche le strisce, e poi gli argentini e gli spagnoli, oltre naturalmente agli autori nazionali. Ovviamente gli autori italiani erano molto pubblicati e popolari. Gallieno Ferri, Hugo Pratt, Ivo Milazzo, Sergio Toppi, Dino Battaglia, Attilio Micheluzzi, per citarne solo alcuni – o per lo meno quelli che a me sono i più cari -, anche se l`Italia ha davvero un grande numero di autori eccellenti. Tra questi gli insuperabili Max & Bunker, che ancora oggi sono un cult insieme ad Alan Ford, e tutta la costellazione degli sceneggiatori e autori della Bonelli Editore. Insieme ad Alan Ford, un altro fumetto considerato cult in tutta la ex-Jugoslavia è Zagor e Gallieno Ferri viene ritenuto tra i fedeli di Zagor un vero fenomeno.

Quale genere è più popolare, anime, satirici, avventura…?

DP: I generi più pubblicati sono l’avventura, il western, gli storici, la fantascienza. Perché? Perché erano tra le proposte editoriali, poi le storie erano accattivanti e i lettori le amavano. Così, semplicemente.

Esiste una scuola per disegnatori di fumetto? Oppure gli artisti sono essenzialmente autodidatti?

DP: I disegnatori e gli autori sono per la maggior parte autodidatti, oppure si sono formati alle accademie d’arte, dove però non si studia fumetto, ma pittura e grafica. Ma, ripeto, tutte le generazioni sono cresciute avendo a disposizione fumetti di grande valore provenienti da tutto il mondo – queste sono state le nostre scuole. Tuttavia, a Belgrado da una ventina di anni esiste una scuola per fumettisti, chiamata in onore del summenzionato Djordje Lobacev. La scuola è diretta da Vladimir Vesovic, e molti dei suoi studenti sono adesso impegnati in collaborazioni con varie case editrici e agenzie.

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Dal 2000 collabora con successo con lo sceneggiatore Gianfranco Manfredi, che l`ha scelta come illustratore di copertina per la sua nuova serie. Ci può dire qualcosa del suo pluriennale rapporto di cooperazione con la Sergio Bonelli Editore?

DP: La Sergio Bonelli Editore è la maggiore e più conosciuta casa editrice di fumetti in Italia. Mi piace fare un paragone calcistico, diciamo che mi sento come un calciatore che gioca per la Juventus o per il Milan. La redazione ha un`ottima organizzazione e una grande professionalità, e nel contempo un’atmosfera casalinga, quasi familiare. Mi fa molto piacere che dai tempi della serie ‘Magico Vento” faccio parte dello staff che lavora sulle sceneggiature di Gianfranco Manfredi. Sono sceneggiature eccezionali. Per di più Manfredi è anche scrittore e nel passato è anche stato cantautore e attore. Ha una personalità inusuale e versatile.

Lei ha aperto la strada ad altri affermati disegnatori serbi; adesso anche loro lavorano sull’ultima serie di Manfredi Adam Wild. Ci sono secondo lei in Serbia giovani disegnatori promettenti?

DP: Ce ne sono molti, e per fortuna non sono ignorati. Come ho detto prima, molti autori sono impegnati per agenzie straniere. La cosa interessante è che quando io ero ancora l`unico disegnatore serbo che lavorava per il mercato italiano (insieme al collega croato Goran Parlov), molti autori del nostro paese lavoravano già da tempo per case editrici francesi. E anche se lo stato di salute delle pubblicazioni in Serbia è comatoso, grazie all`impegno dei nostri disegnatori possiamo dire che la Serbia in questo momento è davvero una superpotenza nel campo dei fumetti.

Al Presidente dell’Associazione Fumettisti Serbi Zoran Tucic, abbiamo chiesto come pensa si potrebbe sviluppare lo scambio culturale nel campo dei fumetti tra i nostri due paesi.

Zoran Tucic: Come ha detto Darko, i fumetti italiani si leggono in Serbia dagli anni ’60, e hanno un pubblico affezionato e fedele. Per non parlare dell’influenza che hanno esercitato sugli autori del nostro paese. Darko è stato il primo autore a lavorare con un contratto professionale con l’Italia. Dall’anno scorso il numero è aumentato e ci sono altri tre autori che lavorano con l’Italia. Tre di questi, Vladimir Krstic, Stevan Subic, e io, sono al momento impegnati con Darko all`illustrazione della nuova serie della Bonelli Editore del celebre Gianfranco Manfredi. Inoltre ricordo che gli autori di fumetti italiani sono ospiti regolari dei festival che tutti gli anni organizziamo in Serbia, a Belgrado, a Kragujevac, a Leskovac, a Nis…., e speriamo che nel futuro avremo occasione di vederci più spesso e più numerosi. L`associazione dei fumettisti serbi, da parte sua (e speriamo in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana a Belgrado), cercherà di avviare una collaborazione più ampia e più ricca e di estendere lo scambio culturale tra i due paesi. E su questo credo che a ragione possiamo coltivare grandi aspettative.

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Dall’Italia Gianfranco Manfredi, a cui abbiamo chiesto un commento sul fatto che dei dodici disegnatori impegnati nella realizzazione di “Adam Wild”, che uscirà ad ottobre, ben quattro provengono dalla Serbia, ci ha fatto sapere:

Gianfranco Manfredi: Cercavo dei disegnatori per la mia nuova serie Adam Wild, così ho chiesto a Darko Perovic se conosceva qualcuno. È stato lui a segnalarmi dei disegnatori serbi e mi sono piaciuti moltissimo: grande personalitá, grande varietá di stili. Con Stevan Subic invece avevo avuto un contatto personale, mi aveva mandato delle sue tavole e mi erano sembrate molto forti, espressive, e anche il suo segno grafico, come quello degli altri, rivelava una personalitá notevole. Siccome per la mia nuova serie non volevo uno stile uniforme tra episodio ed episodio, ma volevo invece offrire ai lettori stili diversi, la grande varietà espressiva dei disegnatori serbi mi ha conquistato.

*Articolo di Elena Grammatica, originariamente pubblicato su Serbian Monitor.

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