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RecensioniNovitàOfficina del macello, la decimazione della Brigata Catanzaro

Officina del macello, la decimazione della Brigata Catanzaro [Recensione]

Di pagine buie la storia italiana ne ha molte: certe così recenti e drammatiche che se ne continua a parlare nei tristi anniversari, altre così scomode da essere strategicamente dimenticate. Quella della decimazione della Brigata Catanzaro, che risale alla prima guerra mondiale e vede i comandanti dell’esercito italiano nel ruolo diretto di carnefice, non si ricorda spesso. Una fortuna che nell’anniversario del conflitto ci abbiano pensato Gianluca Costantini e Elena Stamboulis, pionieri del graphic journalism italiano, a firmare un titolo che raccontasse il terribile  la notte del 15 luglio del 1917.

officinamacello

La Brigata Catanzaro è composta perlopiù da contadini delle regioni meridionali, umili e coraggiosi, soldati che si battono per una causa della quale conoscono ben poco. La guerra lampo si è trasformata in un susseguirsi di feroci scontri frontali e attese sfiancanti ma a loro, che si sono già distinti con medaglie d’oro nel corso del  1916 viene promessa una licenza di un mese. Santa Maria la Longa non ha molto da offrire, solo qualche bettola e  molti pidocchi: ma i soldati del battaglione aspettano fiduciosi. Quando però arriva l’ordine di ripartire e tornare al fronte, si ribellano.

Le informazioni corrono veloci e allertati da un parroco informatore, i comandanti hanno già disposto l’entrata del paese gruppi di carabinieri travestiti da fanti e un cordone esterno pronto a reprimere la rivolta. Gli insorti mettono a ferro e fuoco il paese e cercano Gabriele D’Annunzio, il poeta ospite di Villa Colloredo, che identificano come una delle cause delle loro sofferenze e che, ironia della sorte, sarà testimone oculare della loro esecuzione, portata avanti con il macabro criterio del sorteggio. Ventotto soldati vengono fucilati all’alba del 16 luglio, non tutti vengono  identificati e all’appello ne mancano ancora ottanta.

officina macello costantiniLa storia illustrata delle ventiquattro ore che precedono il momento della fucilazione, Costantini e Stamboulis la affidano alle voci di Domenico e Tonino, due soldati che portano avanti la narrazione. Grazie allo stile asciutto di Costantini, che sceglie una linea e una tecnica diverse per ogni voce e circostanza narrativa, la storia ha un buon ritmo anche quando si apre frequentemente a inserti slegati dalla vicenda, come nella manciata di tavole che ricordano vagamente il Guernica di Picasso, nei colori e nelle forme quasi cubiste, dove va in scena il delirio del generale Cadorna sulla decimazione.

Le ispirazioni sono molteplici: i primi piani dei soldati che si fanno curare la bocca e parlano dei figli a casa, hanno il tratto leggero e angosciante dei disegni di Egon Schiele, e i carabinieri in attesa di reprimere la rivolta ricordano le scelte di composizione di certe tele dei Macchiaioli. Spesso l’autore aggrega immagini di soldati in bianco e nero all’illustrazione, creando un effetto di collage e accumulazione che fa riflettere sui numeri e le perdite della Grande Guerra. E se il fumetto è come un orribile flashback di quelle due giornate, raccontate in fondo con poche parole che sfociano nell’atto efferato della decimazione condensato in un paio di tavole, il resto del libro presenta un’accurata selezione editoriale di scritti a cura di studiosi e ricercatori.

officina macello costantini

Dalla storia della Brigata Catanzaro, prima insignita di medaglie dal Re e poi decimata, su cui si concentrano i saggi iniziali di Giulia Sattolo e Matteo Polo, a quelli in chiusura di Sergio Dini, Lorenzo Pasculli e Silvio Riondato che fanno chiarezza sulle differenze tra fucilazione sommaria e decimazione, su come quest’ultima pratica del tutto irrazionale (scelta di un soldato ogni dieci tra i probabili responsabili dei disordini)ormai in disuso dai tempi dei romani, fosse stata reintrodotta a mano del generale Cadorna per dare il “salutare esempio” e come, infine il quadro storico sociale e giuridico di questi tragici eventi, sia fondamentale per capire la gravità dei fatti, e forse i motivi del loro insabbiamento.

In occasione del centenario della Grande Guerra il lavoro artistico di ricostruzione storica di Costantini e Stamboulis è un omaggio coraggioso e efficace alla memoria dei caduti dimenticati, confezionato da Eris Edizioni in una veste editoriale molto accurata. Un percorso di lettura ricco di spunti di riflessione sul nostro paese e sulla sua storia, che troppo spesso sembriamo dimenticarci.


Officina del macello
di Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis
Eris Edizioni, 2014
128 pag., 15.00€

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