Avete letto il titolo? Avete preso un respiro profondo? No? Allora prendetelo, e sedetevi. Magari fatevi prima una tazza di caffè e poi cominciate a leggere.
Questo post, molto probabilmente, vi farà incazzare.
Non sono un fan dei Fantastici 4, voglio premetterlo. Li ho sempre – scusami zio Stan! – odiati. Per un (lunghissimo) periodo della mia infanzia, li ho trovati inutili, antipatici, troppo retrò e ben pensanti. Dei bigotti. Molto meglio Spider-Man: quello sì che è un vero supereroe! I Fantastici 4, mr. Fantastic in primis, li ho sempre trovati mancanti. Quindi figuratevi se mi metto a difendere il nuovo film della 20th Century Fox per questo. I personaggi, in sé, li detesto (e sono due). Ma non Josh Trank, il regista. E Miles Teller, il protagonista.
Teller l’abbiamo visto ultimamente al cinema con Whiplash che è uno dei film rivelazione degli ultimi anni: cinema vero, per una volta. Pochi mezzi, attori incredibili, una sceneggiatura sconvolgente. Nel vero senso della parola.
Trank, invece, ha diretto quel piccolo gioiello di Chronicle: tre amici che trovano una cava sotterranea, speciale, da cui – chissà come – vengono contaminati e modificati. Da quel momento, riescono a usare la telecinesi e la telepatia. Diventano delle divinità, degli eroi. Uno di loro, però, si lascia presto sopraffare dal potere, e “passa al lato oscuro della forza”. L’epilogo è facilmente immaginabile. La particolarità di Chronicle, comunque, resta il metodo di ripresa: camera a spalla e immagine mai ferma e chiara. E i personaggi: che restano ragazzi, con i loro problemi e i loro sogni. Un’opera, nella sua “assurdità”, verosimile.
Metteteci poi che alla produzione del film c’è Simon Kinberg: lo stesso che ha voluto e ritrascinato Bryan Singer a capo del progetto X-Men. Fatelo, e capirete, una volta per tutte, perché sono contro chi critica, per partito preso, i nuovi Fantastici 4.
La mia speranza – al contrario di tanti altri – è che finalmente avremo un film sui supereroi diverso dai “soliti” Vendicatori e Iron Man: qualcosa che non punti tutto sull’ironia, o sui fumetti. Qualcosa che, a modo suo, provi a fare cinema. Un nuovo modo di cinema. Cinema, aggiungo, di qualità. (E il mio primo pensiero, scusatemi, è il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan).
Quando si parla di cinecomic, lo so, questo è quasi un sogno a occhi aperti. Figurati se un regista, o uno sceneggiatore, si lasciano sfuggire l’occasione facile di fare qualunquismo e, per questo, beccarsi applausi facili. Trank, tuttavia, sembra in grado di farlo: di rimanere fedele a se stesso, e di riscrivere, in parte o in tutto, un genere. Trank che ha, voglio precisarlo, 31 anni. Un ragazzo tra i ragazzi. Un neofita, quasi, della regia. (Specie, poi, se teniamo conto della media italiana ed europea).
«I Fantastici 4, però, sono giovani. La Torcia Umana è nera, quando dovrebbe essere il tipico belloccio americano, chioma bionda e mascella squadrata. E il Dottor Destino è un hacker. Dio, un hacker. Ma ti rendi conto?»
Sì, lo so. Riesco quasi a sentirvi mentre lo pensate. E per un certo verso la penso come voi. Come si permettono, questi, di sconvolgere un capolavoro – di cui, lo ripeto, non sono un grande fan – dei comics americani? Come? Questo però è un film, signore e signori.
Ed è giusto, anzi necessario talvolta, prendersi delle licenze.
Mia madre mi ha sempre detto una cosa, quand’ero piccolo. Quando non volevo mangiare. «Assaggialo, poi mi dirai che ne pensi. Se ti piace oppure no». Noi non siamo nemmeno arrivati a inforcare il cucchiaio (leggi: a comprare il biglietto e a sederci in sala), e già giudichiamo – già diciamo che i nuovi Fantastici 4 saranno tremendi, inguardabili, un obbrobrio. E da cosa? Da due, miseri trailer. (Che non sono nemmeno tanto male, in realtà. La “nascita” della Cosa, per esempio, è stupenda).
Quindi eccoci qui, amici. Vi do un’ultim’ora. (È il caso di farsi un’altra tazza di caffè. O magari passate a qualcosa di più leggero, tipo tè). Non siamo Josh Trank. Non sappiamo che cosa abbia in mente, che cosa saranno veramente i Fantastici 4, e non sappiamo nemmeno come Kinberg sia riuscito a convincere la Fox a dare un’altra possibilità a questo gruppo di eroi. (E la Fox, di assi nella manica, ne ha eccome. Leggi: Deadpool e Wolverine).
È il caso, mi sa, di dare a questo film una possibilità. Poi potremo imbracciare i forconi e le torce, e urlare allo scandalo. Io sarò alla testa della folla urlante: mi riconoscerete facilmente.