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RubricheLo scaffale di...Lo scaffale di Sio

Lo scaffale di Sio

Per la rubrica Lo scaffale di…, a commentarci le sue letture più recenti, questa settimana ospitiamo Simone Albrigi, in arte Sio. Scottecs, il suo canale YouTube, conta oltre 700mila iscritti e i suoi video arrivano ad avere oltre 1 milione di visualizzazioni. Le sue strisce, invece, sono virali. La pagina Facebook di Scottecs, con i suoi 400mila e rotti fan, lo rende il fumettista italiano più seguito sui social.

Recentemente Sio è uscito in edicola con il trimestrale Scottecs Megazine (qui un’intervista), pubblicato da Shockdom, esaurendo ben due tirature per un totale di 50mila copie vendute. Il secondo numero della rivista verrà presentato in anteprima al Napoli Comicon (dal 30 aprile al 3 maggio prossimi), mentre verrà distribuito in edicola a partire dal 9 maggio.

Lo Scultore, di Scott McCloud (Bao Publishing)

LOSCULTORE mccloud Bao

Ho comprato l’edizione inglese appena è uscita, curiosissimo di leggere qualcosa di nuovo dal maestro Scott McCloud che ci ha dato tanto con i suoi manuali di fumetti a fumetti (e reduce della lettura di ZOT! sotto Natale). Uno scultore fa un patto con la morte e acquisisce il potere di modificare la materia a piacimento con le mani. Questa storia bellissima dà il meglio di sé, a mio avviso, alla seconda lettura. Lo hype che circondava quest’opera nella mia mente (il primo fumetto del maestro del fumetto dopo anni!) alla prima lettura mi ha lasciato un po’ interdetto. Bello, sì, ma non questo capolavoro che mi aspettavo.

Dopo averlo lasciato decantare un po’ l’ho riletto, e questa volta l’ho apprezzato per ciò che è veramente: una storia sull’accettazione, sul tempo, sull’amore e sul fatto che alla morte non interessi l’Arte: interessa solo agli esseri umani. Mi piacerebbe dire che è una riflessione che ho fatto io ma sono parole che ho sentito dire da Scott stesso a Bologna quando ha presentato il suo libro. Lui è una persona bellissima e divertentissima e volevo abbracciarlo, ma la security mi ha dato un pugno. (Qui c’è un anteprima).

Dylan Dog Color Fest 14, di Aa. Vv. (Sergio Bonelli Editore)

ddcolor14

Devo ammetterlo, non sono un lettore di Dylan di vecchia data come la maggior parte degli esseri umani nella penisola italica. Mi sono avvicinato a Dylan Dog solo dopo il rumore mediatico generato dal “reboot” in corso della serie da parte di Roberto Recchioni e ho deciso che era finalmente ora di iniziare a leggere questa pietra miliare del fumetto italiano.Sono felice di averlo fatto perché finalmente capisco il motivo per cui così tanta gente ama Dylan, Groucho, Bloch e tutti i personaggi della Londra di Sclavi. Sono diventato un appassionato anch’io e ne sono felice.

Ogni storia di questo Color Fest è di una qualità pazzesca! Non riesco a sceglierne una che mi piaccia di più delle altre, forse quella di Monteleone e Armentaro è quella che mi ha emozionato di più, ribaltando le aspettative del lettore a metà della storia (nonostante l’avvertimento iniziale). Chapeau a tutti quelli coinvolti in questo numero, e ora aspetto con ansia lo speciale Color Fest su Groucho.

Echo, di Terry Moore (Bao Publishing)

echo

In crisi di astinenza da Strangers in Paradise (che sto recuperando decenni in ritardo) mi sono procurato un’altra opera di Terry Moore, che temo stia diventando uno dei miei autori preferiti in assoluto. Una ragazza è testimone di un’esplosione nel cielo, inizia a piovere uno strano metallo appiccicoso che le si attacca al corpo. Si scoprirà poi che è parte di una tuta militare sperimentale (senziente?!) da due miliardi di dollari e mezzo, che ovviamente il governo vuole recuperare.

Sembra una storia puramente sci-fi ma il punto forte di Moore è sempre il fare leva sulle relazioni umane. Il risultato è un librone d’azione meraviglioso (sicuramente il mio preferito in questo piccolo elenco) con personaggi a cui ti affezioni dopo pochissime pagine. E poi quando ho scoperto cosa c’era dentro la scatola della protagonista mi è caduta la mascella a terra, ha fatto un buco e il tizio del piano di sotto mi ha denunciato per buco nel soffitto, sto scrivendo queste parole dalla prigione.

The Author, di Bigio (Shockdom)

bigio

Full disclosure: Bigio è un amico.

Full disclosure 2: Bigio è bravissimo.

Amo Drizzit e lo leggo sempre sull’internet, ma il fatto che pubblicasse sulla sua pagina Facebook solo le strisce dell’elfo scuro e dei suoi allegri compagni mi aveva fatto perdere di vista quest’altro fumetto che lui scrive (e pubblica su una pagina differente) su un autore, liberamente ispirato a Bigio stesso, e il suo rapporto con lo scrivere, con l’ispirazione e con svariate Muse che abitano a casa sua e che piuttosto che suggerirgli cosa scrivere si mettono a giocare alla Playstation. E non dimentichiamo il suo orsetto di pezza parlante.

La raccolta appena uscita è stata l’occasione perfetta per recuperare, e me lo sono letto tutto d’un fiato. Ha confermato per me il sospetto che questo ragazzo può fare quello che vuole, dimostrando che è bravo a scrivere in generale, e non solo in strisce alla Drizzit piuttosto che in libri o giochi di ruolo/carte (aspetto con ansia il videogioco di Drizzit). L’unico lato negativo della raccolta è che adesso non so se aspettare che ne esca un’altra o “spoilerarmi” su Facebook i contenuti della prossima. E poi comprarla comunque.

Y – Last Man Vol. 2, di Brian K. Vaughan e Pia Guerra (Vertigo)

y last man

Continua la mia tradizione di acquisti d’impulso: quando ho troppa voglia di leggere il seguito di una storia di un determinato autore o autrice e questo non è ancora disponibile sul mercato, solitamente ripiego sul loro passato editoriale. Anche di questo mi sono procurato l’edizione inglese, dopo che una rapida googlata mi ha fatto venire il mal di testa per cercare di capire quale fosse il modo migliore di leggerlo in Italia. Inoltre di solito, se padroneggio la lingua nella quale è stata scritta, preferisco fruire l’opera con le parole originali dell’autore (nonostante le traduzioni eccellenti con cui quasi sempre abbiamo a che fare nel mercato italiano).

Nonostante i disegni mi piacciano meno di Saga, l’idea sulla quale si basa (improvvisamente muoiono tutti i maschi di ogni creatura vivente sulla terra, a parte uno) è infinitamente più interessante della sua ultima opera. La scrittura di Vaughan è sempre impeccabile e sono curiosissimo di vedere come andrà a finire. Ed è già uscito tutto, quindi è probabile che il mio prossimo ordine online comprenda tutti i volumi rimanenti. E poi c’è una scimmia.

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