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Focus5 anime da seguire in questo (inizio) 2016

5 anime da seguire in questo (inizio) 2016

Anno nuovo, nuova infornata di anime. E il solito dilemma: quali seguire?

Se One Punch Man si è imposto prepotentemente come hit dell’autunno, in questo palinsesto invernale è più difficile individuare quale sarà la Cosa Grossa della stagione. La sensazione generale è che ci sia poco di nuovo sotto il sole di questo gennaio: proseguono diverse saghe già affermate (Ansatsu Kyoushitsu – Assassination Classroom, Durarara, Fairy Tail, Gate), proliferano le avventure fantasy infarcite di belle ragazze dai seni ballonzolanti, si riconferma il trend gli anime sportivi infarciti di bei ragazzi dal fisico prestante (a proposito, con Prince of Stride: Alternative al catalogo delle discipline va ad aggiungersi il parkour. Cos’altro s’inventeranno?).

Tuttavia, spulciando bene tra le nuove proposte, qualcosa interessante salta agli occhi. Per chi non avesse tempo di passare in rassegna tutti gli episodi pilota, abbiamo selezionato i cinque titoli più promettenti, più particolari o semplicemente più assurdi della stagione. A voi la scelta!

Boku Dake ga Inai Machi – Erased

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Satoru è un ventinovenne schivo e solitario che sta tentando di fare carriera come mangaka. Per motivi ignoti, possiede una sorta di potere paranormale chiamato Revival: ogni volta che in sua presenza avviene un crimine o un incidente fatale, il ragazzo è costretto a rivivere quegli istanti finché non riesce a sventare la catastrofe.

Un giorno, in seguito a una tragedia che lo tocca molto da vicino, si ritrova trasportato indietro nel tempo di molti anni, alle origini di un mistero che lo perseguita da tutta la vita. È il 1988, Satoru è di nuovo un alunno delle elementari e, di lì a poco, la sua compagna di scuola Kayo verrà assassinata in circostanze misteriose. Ma non se lui, questa volta, riuscirà a salvarla.

Salutata come una delle proposte più interessanti della stagione, Erased promette molto bene fin dai primissimi episodi, rivelando, al di là della trama mistery, una scrittura sensibile e più attenta alla delineazione dei personaggi che alla costruzione della suspence. Qualcosa mi dice che è meglio preparare i fazzoletti.

Dimension W

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In un prossimo futuro, non è ben chiaro se utopico o distopico, l’assetto politico ed economico mondiale è stato rivoluzionato dalla scoperta della dimensione W, una quarta dimensione in grado di garantire al genere umano riserve di energia portentose e illimitate. L’accesso a tale energia è possibile grazie ai Coils, dispositivi rigidamente regolamentati il cui monopolio è in mano alla compagnia energetica New Tesla Energy.

Inutile dire che il traffico clandestino di Coils illegali rappresenta un grave problema, e il lavoro di Kyoma, meccanico con una doppia vita da agente segreto, è quello di recuperarli. Nel corso di un’operazione si imbatte in Mira, una ragazzina-androide straordinariamente potente che, nella speranza di risolvere il mistero che circonda la scomparsa del padre scienziato, decide di affiancarlo nelle sue missioni.

Coloratissima e un po’ vecchio stile, la serie si è già guadagnata la nomea di “Cowboy Bebop del 2016″. Che il titolo sia meritato o meno, resta una visione godibilissima.

Shouwa Genroku Rakugo Shinjuu

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Non capita tutti i giorni di vedere una serie tv josei (indirizzata a un pubblico di donne adulte), e per di più incentrata su un argomento così particolare. Le vicende dei personaggi ruotano infatti attorno all’arte del rakugo, forma di teatro giapponese originaria del periodo Edo in cui un attore, in ginocchio e con il solo ausilio di un ventaglio, si cimenta nella narrazione di storielle comiche di cui interpreta tutti i personaggi.

La serie è la cronaca del duro addestramento di Yotarou, ex carcerato in cerca di redenzione che riesce a diventare l’allievo dell’intransigente Yakumo, maestro indiscusso del rakugo. Una sorta di Glass no Kamen (Il Grande sogno di Maya) al maschile, ma senza la drammaticità esasperata e i picchi di sadismo dello shoujo anni Settanta. Da segnalare il cast di doppiatori d’eccezione, che farà brillare gli occhi ai nostalgici degli anni Novanta. Sempre che riusciate ad affrontare, ehm, i quasi cinquanta minuti del primo episodio.

Ajin – Demi-Human 

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Arriva l’attesa trasposizione animata del manga horror di Tsuina Miura e Gamon Sakurai, edito in Italia da Star Comics a partire dal maggio 2015. Gli Ajin sono creature di origine ignota, all’apparenza del tutto simili agli esseri umani, ma dotate del dono dell’immortalità. Il primo è stato scoperto in Africa diciassette anni fa, e da allora è iniziata la caccia a questi misteriosi esseri, che rappresentano una grave minaccia per il genere umano. O almeno questa è la versione dei fatti divulgata dalle autorità, pronte a elargire laute ricompense a chiunque gliene consegni un esemplare.

Quando il timido liceale Kei, investito da un tir a tutta velocità, riesce a rialzarsi praticamente illeso, tutte le sue certezze crollano. Prima che possa rendersene conto, il giovane si ritrova in fuga, braccato da ogni parte dalle persone che considerava amiche. Purtroppol’anime tratto da Ajin soffre per le animazioni realizzate – un po’ inaspettatamente – in CGI, che risultano fastidiosette, ma supplisce al problema grazie ad atmosfere d’effetto e una trama intrigante. Vale la pena di dargli una possibilità.

Sekkou Boys

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I Sekkou Boys sono il gruppo di idol più acclamato del Giappone. Hanno un fascino irresistibile, voci suadenti, fisici perfetti e… cos’altro? Ah, sì: si chiamano San Giorgio, Marte, Hermes e Medici, e sono quattro busti di marmo. Ovvero, la versione (lievissimamente modificata) di quattro fra le più celebri statue della Storia. Per gli appassionati di Arte, una piccola perla. O un’idea da far strabuzzare gli occhi.

Sekkou Boys è insomma una serie di sketch (ogni episodio dura circa sette minuti) incentrati sulle disavventure della loro manager Miki, ex studentessa di Belle Arti perseguitata dalle sculture. Con ogni probabilità, è la cosa più assurda che vedremo quest’anno. E per molti anni a venire. Ma non dimentichiamoci che i giapponesi sono quelli che, per dire, ci hanno regalato (?) Hatoful Boyfriend, il dating sim coi piccioni, quindi non si può mai sapere.

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