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DC Comics e il pasticcio del dialogo tradotto da una lingua che non esiste

A volte può capitare che una piccola didascalia possa provocare una sorta d’incidente internazionale. È successo qualche giorno fa in DC Comics dopo la pubblicazione di Superman and Wonder Woman Annual #2, nel quale un gruppo di pastori della regione pakistana del Shimshal vengono minacciati da un semidio. A intervenire in loro supporto arrivano i due supereroi, ma nel frattempo in una vignetta i due pakistani hanno uno scambio di battute che culmina con un’invocazione ad Allah. Le parole vengono inserite tra parentesi ed un asterisco rimanda ad una didascalia dell’editor Andrew Marino il quale sottolinea che: “Il dialogo è stato tradotto dal pakistano”.

Da qui nasce “l’incidente”, perché la lingua pakistana non esiste. Immediatamente scrittori e personalità pakistane iniziano a deridere sui social la didascalia. Lo scrittore e giornalista Khaver Siddiqi ha twittato: «Ecco perché la Marvel batte la DC, perché questi pensano che noi parliamo il pakistano», riferendosi all’attenzione che Marvel sta avendo per la comunità pakistana, con la creazione di una supereroina di origini pakistane come Ms Marvel.

Siddiqi ha poi scritto un articolo sul Guardian nel quale ha dichiarato di «non sentirsi offeso personalmente», ma di non comprendere «come mai gli editor della DC non abbiano fatto una semplice ricerca su Google per informarsi su quale sia la lingua parlata in Pakistan. In questo modo hanno rovinato una storia a fumetti e questo, sinceramente, mi offende di più».

C’è da ricordare che in Pakistan si parlano diverse lingue: prima tra tutte proprio l’inglese, che fino a pochissimo tempo fa era addirittura la lingua ufficiale della nazione, da poco sostituita con l’urdu. Molte persone parlano il punjabi ed esiste una dozzina di lingue regionali. Nessuna di queste, però, si chiama pakistano.

Ma le derisioni non sono finite qui. La giornalista e conduttrice radio Mahvesh Murad ha twittato: «PAKISTANO?? Fantastico, che qualcuno me lo insegni!». Qualcuno inoltre ha scritto direttamente all’editor DC Andrew Marino dicendogli che: «Ogni editor autorevole dovrebbe sapere che non esiste il pakistano».

Ma lo scherno e gli interrogativi sulla didascalia incriminata sono nuovamente finiti sul Guardian nelle parole dello scrittore e giornalista Nikesh Shukla, il quale si è domandato: «Considerando l’impatto culturale che hanno avuto e hanno anche ora la DC Comics e Superman è possibile che nessuno abbia pensato di scrivere su Google quale lingua si parlasse in Pakistan?». Tutto ciò fa pensare che “o qualcuno in DC sia pigro (il che è un problema), oppure che sia ignorante (il che è un altro problema), oppure che sia in malafede (e anche questo è un problema)». Shukla ha concluso affermando: «Le parole non riescono ad aiutarmi in questo caso e rischiano di farmi sbagliare. Hey, ora che ci penso è lo stesso problema che ha avuto la DC!».

Il Guardian ha anche provato a contattare DC Comics, che però non si è voluta pronunciare sul fatto.

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