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FocusProfiliCesare, il creatore che ha distrutto. Intervista a Fuyumi Soryo

Cesare, il creatore che ha distrutto. Intervista a Fuyumi Soryo

Che Cesare sia non solo uno dei manga più sofisticati in circolazione da ormai un decennio, ma anche una delle più accurate narrazioni storiche nel fumetto di oggi, lo abbiamo già ampiamente raccontato e spiegato. Con l’occasione dell’uscita del nuovo volume della serie, l’undicesimo, abbiamo però voluto fare qualcosa di più: parlarne direttamente con l’autrice, la 57enne Fuyumi Soryo.

Per capire le ragioni del suo interesse per la fase giovanile della vita di Cesare Borgia, che l’ha condotta a dedicare dieci anni di lavoro per la sua serie a un solo biennio di vita del protagonista, ma anche per approfondire il suo processo creativo che, in un mix insolito tra finzione e documentazione (almeno nella storia dei manga), vede la collaborazione – e in primo piano – di un autentico consulente storico.

cesare soryo

Nella postfazione al secondo volume di Cesare, ha dichiarato che in un lavoro di fiction storica, la parte più interessante sta nel colmare i “vuoti” fra un fatto storico e l’altro. Cosa intende dire?

Vorrei chiarire questo aspetto portandovi un esempio specifico: nel 2° volume c’è una scena in cui Cesare incontra Lorenzo de’ Medici e Leonardo, ma questo incontro non è registrato come fatto storico nei documenti. È qualcosa che ho completamente inventato. Personalmente ho voluto che Cesare, Lorenzo e Leonardo si incontrassero davanti alla Primavera del Botticelli, che è considerato come il simbolo dell’Umanesimo. Di solito prima di tutto informo il professor Hara della mia idea e confermo con lui se la mia invenzione della scena sia un possibile fatto storico oppure no. Riguardo a questa scena, il Prof. Hara mi ha risposto che poteva essere molto interessante, essendo una storia ambientata nel Rinascimento, ed ha affermato che non fosse un incontro impossibile. Perciò ho deciso di inserire questa scena senza esitazioni.

La sua cura per il dettaglio e l’approfondimento ha portato la narrazione a svolgersi con una certa lentezza: fino ad ora, in 11 volumi, abbiamo assistito agli eventi riguardanti la vita di Cesare Borgia nel solo biennio 1491-1492. Dobbiamo aspettarci qualche salto temporale così da arrivare alla morte di Cesare nel 1507, o la sua intenzione è di focalizzare l’attenzione su un periodo ben preciso della sua vita?

Ho già dedicato 11 volumi alla vita scolastica di Cesare ma credo che si prolungherà molto, perché ho inserito vari elementi come la concezione del mondo realistico di quei tempi, la situazione di Cesare come aristocratico (incluso la memoria della sua infanzia), personaggi comuni come Angelo e Miguel ecc. Poi sinceramente, un altro motivo che ha contribuito ad allungare la mia opera è l’inserimento del conclave del 1492. Non sappiamo bene il perché, ma non ci sono fonti attendibili riguardanti il conclave del 1492. Per questo motivo ho cercato di approfondire i personaggi il più possibile nell’attesa che il Prof. Hara avesse  avuto modo di raccogliere ogni tipo di notizie relative agli accadimenti dei comuni e delle famiglie che sono legati al conclave, le lettere e qualunque piccolo fatto. È proprio questo che mi ha condotto ad allungare la serie. Per Cesare, il fatto che suo padre sia diventato il Papa ha fatto sì che la sua vita mutasse notevolmente. Dopo il volume 1, Cesare cambia, passando dall’essere studente al momento in cui fiorisce il suo talento come politico. Questa è la parte della sua vita che desidero descrivere di più, e spero di riuscire a disegnare fino alla fine della sua vita con la massima cura, per quanto sia io che l’editore potremo permettercelo.

soryo

Col suo lavoro sta dimostrando come anche un’opera di fiction, e quindi di intrattenimento, possa mirare alla minuziosità tipica di un’opera a carattere scientifico. Non stupisce, pertanto, che un lavoro del genere abbia avuto bisogno di supporto. Come vi siete divisi il lavoro lei e il consulente dell’opera, il prof. Hara, esperto italianista e studioso del Rinascimento? Ha avuto un team di collaboratori per il lavoro di documentazione grafica?

Nella mia serie, il supervisore della storia, nella fattispecie il prof. Hara, ha il compito di cercare le prove e le testimonianze che confermino la regia dell’opera e verificare se le scappatoie applicate dalle invenzioni promosse dall’autore sono funzionali alla storia. Mi viene di nuovo in mente la scena della Primavera con Cesare, Lorenzo e Leonardo. Il prof. Hara mi ha informata che Pisa e Firenze sono due città vicine e, per questo, tra loro c’erano contatti abbastanza frequenti, tant’è che l’università di Pisa è stata fatta rinascere proprio dalla famiglia De’ Medici. Per l’università di Pisa, far iscrivere Cesare, che era noto come il futuro cardinale di Borgia e il figlio di un personaggio molto importante, sarebbe stato importante, perché avrebbe aiutato la promozione dell’Università, migliorando la sua posizione nella società scolastica e Cesare poteva essere il ponte dell’alleanza fra i Medici e i Borgia. Per questo motivo Cesare ha lasciato Perugia anche se, geograficamente, si trova più vicina a Roma. Dopo aver avuto queste informazioni ho pensato di adattare questi fatti ad una scena del manga e alla fine è arrivata la scena della Primavera.

All’inizio avevo progettato la scena solamente con Lorenzo e Cesare che stanno davanti  alla Primavera, ma ho poi deciso di spaziare con la mia immaginazione fino ad includere Leonardo. Ho chiesto quindi al Prof. Hara di fare una ricerca sui movimenti di Leonardo dell’epoca. Sapevo che in quel periodo Leonardo si trovava a Milano. Se avessimo trovato un documento che spiegava che Leonardo non è mai uscito fuori da Milano nel 1491, la scena inventata sarebbe stata una completa bugia. Ma se non lo avessimo trovato, avremmo potuto dare più spazio alla nostra immaginazione. Leonardo è di Firenze e ha un rapporto molto stretto con i Medici. Dato che a Milano Leonardo è stato impiegato anche come stratega, in teoria può essere identificato come un personaggio politico legato tra Milano e Firenze. Il Prof. Hara non ha trovato notizia del ritorno a Firenze di Leonardo in quel periodo, ma non ha trovato neanche la testimonianza che Leonardo si trovasse in un luogo che gli impedisse un ritorno nella sua città. Con queste due informazioni sono riuscita a descrivere la scena di mia invenzione in cui anche Leonardo si trovava al palazzo dei Medici.

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Dal punto di vista grafico, Cesare colpisce per la cura quasi maniacale dei particolari e per un tratto realistico che spinge il lettore a soffermarsi più a lungo del solito anche su minimi dettagli, come un colonnato, la trama di un vestito, gli attrezzi di un cantiere. Come si concilia il tempo necessario per un lavoro di questo tipo con la serialità, e cioè con le scadenze che una casa editrice necessariamente impone? O siamo di fronte a un editore più comprensivo che, compresa l’importanza e la qualità di un’opera, concede più tempo ai propri autori?

All’inizio la redazione della rivista Morning che pubblica la mia opera era molto ansiosa riguardo al ritardo nell’arrivo delle bozze e mi inviava spesso dei solleciti per paura di perdere il bacino di lettori. Dovete sapere che i lettori giapponesi sono molto affamati di intrattenimento, e hanno la tendenza a cambiare spesso i propri interessi. Tuttavia, dopo aver conosciuto la qualità del mio lavoro e l’argomento, la redazione è diventata molto comprensiva e rispetta la mia andatura.

Sempre sul piano grafico, questa cura è frutto anch’essa di un lavoro di squadra? In questo caso, come avete distribuito i compiti e le “specializzazioni” grafiche tra collaboratori e assistenti?

Per disegnare le tavole del mio manga, di solito realizzo il name (la composizione nel suo complesso) e gli schizzi, e poi do’ le istruzioni ai miei assistenti. Con l’aiuto di tre assistenti disegno le tavole. Distribuisco i lavori agli assistenti prendendo in considerazione i loro punti forti. C’è chi è bravo a disegnare le cose ‘dure’ e uniformi come i muri, i rilievi e i mattoni, chi sa disegnare le cose ‘dolci’ come le persone, gli animali e la natura. Oppure chi eccelle nel disegnare le decorazioni come i vestiti e le bigiotterie. Dalla fase dell’abbozzo continuo a controllare ripetutamente fino al completamento dell’opera. Qualche volta aggiungo il mio tocco alla fine del lavoro, ma recentemente sono diminuite le mie correzioni, grazie alla comprensione del lavoro e il miglioramento della tecnica da parte dei miei assistenti.

cesare soryo

Dopo tanti anni trascorsi a lavorare sull’Italia, viene da pensare che abbia un forte interesse e passione per il nostro paese. Quali sono gli aspetti che più la interessano e colpiscono?

Il Giappone è stato per lungo tempo, un paese a sistema feudale. Dopo la Seconda guerra mondiale si è trasformato in uno stato democratico, ma questo risultato non è stato ottenuto mediante una riflessione o una nostra scelta. È il sistema politico che ci ha suggerito di aprirci all’esterno.  Anche se, superficialmente, abbiamo un sistema democratico, in realtà siamo agli  ordini dei politici e in qualche zona conserviamo ancora un sistema simil-feudale. Riguardo alla politica, in Giappone si tratta di un sistema ancora molto giovane e per questo motivo mi interessano molto le caratteristiche nazionali dell’Italia, che ha un regime repubblicano da tempi lontani. Oltre alla storia politica, nutro un profondo rispetto verso l’Italia e la sua maturità, sia culturale che artistica.

* Si ringraziano per la collaborazione Claudia Bovini (Star Comics) e Matteo Stefanelli (Fumettologica)

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