Walter Chendi da anni si è imposto come un autore colto e interessante, dall’esordio su Ritocco di Cronaca, ispirato alla vita di Rembrandt, fino alla consacrazione con il Gran Guinigi 2010 per La Porta di Sion. Il suo nuovo volume, Maledetta Balena (Tunué), conferma le sue doti di narratore maturo.
Il libro non attrae immediatamente: quello che infatti potrebbe apparire all’inizio un classico racconto intimista si rivela una narrazione coinvolgente e avventurosa. Chendi detta col metronomo i tempi narrativi, calibra con equilibrio momenti di stasi e colpi di scena, rendendo il crescendo di tensione credibile e convincente. Da pagine di tedio assoluto si passa infatti a istanti di pura adrenalina, senza che il lettore riesca ad avvertire uno strappo nel ritmo del racconto.
Del resto, lo stesso scenario dell’azione (la nave inutile che vivacchia sul mare) richiede quel tipo di rappresentazione: la noia dei lunghi giorni spezzata dall’improvvisa rivelazione del pericolo, l’apparente tran tran quotidiano che rivela inganni, rischi, meraviglia.
Come nella più classica delle narrazioni fiabesche, l’umile cuoco diviene eroe romantico, il più umile è il più valoroso, il più inadeguato aggira con l’astuzia la forza bruta. Ci sarà tuttavia un ulteriore colpo di scena, che ovviamente non riveliamo, a stemperare l’aura d’eroismo del protagonista, calandolo in una luce di commovente miseria umana.
Fin dal titolo il richiamo è a Moby Dick, la grande, sterminata epopea di Melville, di cui il fumetto riprende alcune atmosfere, senza piegarsi a pedisseque citazioni. Racconto nel racconto è una segreta storia d’amore, vero motore dell’azione, ineluttabile rito di passaggio in cui il protagonista è costretto a divenire uomo, guida, eroe.
Un libro che conferma le qualità di un autore maturo, il cui unico limite è, come accennato, pretendere una lettura attenta, approfondita, che vada al di là dei facili trucchi narrativi di moda (colpi di scena immediati, momenti pruriginosi, cocktail di sangue e azione).
Il disegno, all’insegna di una rigorosa linea chiara, è al servizio della narrazione, in cui il montaggio ha un ruolo determinante per la comprensione dei significati più profondi della storia.
Riletto con cura, Maledetta Balena svela molteplici snodi narrativi: il sogno si mescola al ricordo, l’allucinazione all’oblio. Già visto? Certo, ma la capacità di Chendi è proprio quella di nascondere i propri attrezzi del mestiere, in una narrazione apparentemente sempre mite, placida, compassata, in cui in realtà accade di tutto.
Maledetta Balena
di Walter Chendi
Tunué, 2016
160 pagine, 16,90 €