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RecensioniNovitàKlaus, il Babbo Natale di Grant Morrison

Klaus, il Babbo Natale di Grant Morrison

Tutti i mercoledì negli Stati Uniti vengono pubblicate decine di albi a fumetti. Ogni Maledetta Settimana è la rubrica che tutti i venerdì, come un osservatorio permanente, racconta uno (o più) di questi comic book.

klaus grant morrison

Dichiarato incrocio tra Doctor Who, Batman, Superman e… Babbo Natale, il Klaus di Grant Morrison ha visto le sue origini raccontate nella miniserie omonima di sette numeri, pubblicata dai Boom! Studios e già raccolta in volume a novembre. Ambientata in tempi medievali presso il fittizio villaggio di Grimsvig, dove un dittatore ha bandito la gioia e cerca di liberare un’antica entità, vede un ribelle esiliato riportare nel tetro borgo l’allegro spirito di Yule, ossia la festa del solstizio d’inverno. Klaus si muove furtivo sui tetti come Batman, ma al posto di essere carico di gadget e armi porta un sacco di giocattoli di legno in involucri colorati.

Nonostante appaia spesso in copertina armato con spada o ascia, Klaus non uccide, cerca di evitare gli scontri frontali il più a lungo possibile e fa anche una brutta fine… finché, come un supereroe, non ritorna dalla morte nel suo costume bianco e rosso dotato di straordinari poteri. La genesi di uno spiazzante Babbo Natale, capace di precipitare sulla Terra come un meteorite e di volare oltre l’atmosfera a cavallo di una coloratissima slitta trainata da lupi volanti (no, non renne, a Morrison i lupi piacevano di più), concludeva la miniserie promettendo un mondo di possibilità, lasciate inesplorate fino a Klaus and the Witch of Winter, il one-shot ovviamente natalizio pubblicato lo scorso mercoledì 21 dicembre.

klaus grant morrison

In questa storia emerge l’elemento in stile Doctor Who che finora Morrison aveva citato solo nelle interviste: Klaus è infatti in un’altra epoca, la nostra, dove arriva dopo qualche decennio di prigionia sulla Luna, incatenato dal lunaluminum nelle segrete di Lunalopolis. Cose di cui non vediamo assolutamente niente, ma che evocano – come per il Dottore – una serie infinita di avventure ai confini dell’immaginazione.

Allo stesso modo, i dialoghi parlano di uno scontro passato tra il protagonista e la potente corporazione Pola Cola, introducono gli elfi, legano Klaus ad altri personaggi fiabeschi quali Geppetto e, come implica il titolo, ci mostrano una nuova versione della Regina delle Nevi di Andersen. Quest’ultima è decisa a conquistare l’umanità, perché confusa dal suo sonno interrotto in anticipo a causa del riscaldamento globale. Toccherà a Klaus riportarla alla ragione e, nel mentre, salvare due bambini rapiti. Perché senza bimbi non potrebbe essere una storia di Natale.

klaus grant morrison

La miniserie, tra i più venduti titoli Boom!, brillava soprattutto per i disegni e i colori di Dan Mora, che ricorda per certi versi il Lee Garbett di Loki Agent of Asgard o una versione dal tratto meno fine di Oliver Coipel o Jim Cheung, caratterizzato da un segno più energico e vistoso. La pulizia del disegno e la brillantezza cromatica fondeva davvero l’ottimismo di Superman al medioevo quasi da fiaba nera dell’ambientazione.

Anche questo one-shot è disegnato e colorato da Mora, qui meglio servito dal più denso e fantasioso intreccio di Morrison, che sembra essersi lasciato alle spalle la difficoltà di far prendere sul serio il personaggio scatenando la sua vena psichedelica. L’autore scozzese promette che questa non è che la prima di una serie di storie in epoche e situazioni e generi molto diversi, che mostreranno tutta la flessibilità di Klaus. Ci aspettano allora futuri Christmas Special di whoviana memoria, per tanti altri sentiti auguri di Buon Natale.

BONUS: The Hunt è una miniserie horror pubblicata da Image Comics, conclusasi con il quinto numero lo scorso mercoledì.

the hunt

Scritta e disegnata da Colin Lorimer, che per Image aveva già illustrato la storia di traffico d’organi Harvest, e colorata da Joana Lafuente, racconta di una famiglia e del loro rapporto con spiriti estranei alla nostra dimensione. Il tema dei patti con fate nere e orribili lo avvicina al recente Wytches di Snyder e Jock, ma lo uno sviluppo di The Hunt è costruito più sull’astuzia e meno sull’azione. Purtroppo se l’intreccio trova alcuni buoni colpi di scena, la prosa non è però molto efficace e ancora meno lo sono i disegni troppo foto-riferiti. Il design dei mostri e il loro effetto sugli uomini è però davvero spaventoso e non ci stupiremmo di rivederli presto o tardi al cinema.

hunt mostro

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