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RecensioniNovitàCom'è "Batman: White Knight" di Sean Gordon Murphy

Com’è “Batman: White Knight” di Sean Gordon Murphy

Tutti i mercoledì negli Stati Uniti vengono pubblicate decine di albi a fumetti. Ogni Maledetta Settimana è la rubrica che tutti i venerdì, come un osservatorio permanente, racconta uno (o più) di questi comic book.

batman white knight

Inizia subito con una scena d’impatto Batman: White Knight, dove il Joker, elegante e ripulito dal trucco, entra in un carcere come una persona di grande rispettabilità per chiedere aiuto a un uomo dietro le sbarre: Batman. Quindi un flashback in medias res ci mostra l’Uomo pipistrello in un folle inseguimento, dove pur di catturare la sua nemesi si comporta in modo dannoso per Gotham e i suoi cittadini.

Facile trarre le conseguenze che portano alla scena iniziale, ma l’impianto di Sean Gordon Murphy non è solo un provocatorio “What If?” e nel confronto tra i due personaggi emergono sfumature del loro rapporto, fedeli ai rispettivi archetipi. Pur se questa è una versione inedita della coppia di nemici, il loro carattere è in sostanza molto vicino a quello classico, di cui non costituisce tanto una sovversione quanto uno sviluppo tutto sommato più credibile dell’eterno ripetersi dei loro scontri.

Del resto il Joker – che qui fa proprio il cognome di Napier utilizzato per la prima volta nel Batman Tim Burton – tra i due è da sempre quello più geniale, considerato come è spesso sfuggito ad Arkham e abbia giocato per anni con Batman come il gatto con il topo, finendo certo sempre sconfitto, ma in fondo solo per prolungare la partita.

batman white knight

D’altra parte se l’Uomo Pipistrello è il più grande detective del mondo e un campione della logica, in lui abitano diverse contraddizioni, dall’uso che fa della violenza al suo agire fuori dalla legge ma per certi versi in accordo con essa. Joker invece è sempre stato dotato di una mente fuori dagli schemi, anarchica, imprevedibile e soprattutto inarrestabile, in moto perpetuo. Dunque l’evoluzione più sensata è che sia lui a stancarsi di Batman e decida di andare oltre, come accade in questo White Knight.

Non sappiamo naturalmente fino a che punto Batman abbia davvero perso la testa né quanto il Joker intenda tenere fede ai suoi dichiarati buoni propositi e proprio qui sta la tensione della storia, che poggia comunque sulle solide basi poste in questo primo capitolo. Una piacevole sorpresa, considerato che Sean Gordon Muprhy non si occupava della sceneggiatura delle sue opere da Punk Rock Jesus del 2012.

batman white knight

Non stupisce invece il suo grande talento grafico, coadiuvato dai colori di Matt Hollingsworth. Questo primo numero non solo conferma le qualità del segno di Murphy, ma ce ne mostra una versione ancora più elegante e definita, in tavole ricche di dettagli e di dinamismo.

Più che allo spettacolo degli inseguimenti, che pur sono presenti, Murphy punta all’esito drammatico e giostra benissimo il passaggio da tavole con vignette più fitte alle splash page che immortalano iconicamente una scena o che sono evocative del mondo interiore dei protagonisti. Insomma tutte le altisonanti promesse di questa serie molto attesa sono fin qui mantenute.

Bonus: All-Star Batman #14

All-Star Batman 14

Con il quattordicesimo episodio si chiude la gestione di Scott Snyder della serie All-Star Batman, che onestamente non sappiamo se entri in pausa o se si chiuda del tutto. In ogni caso Snyder è impegnato con l’Uomo Pipistrello e il resto del cosmo DC nell’evento Dark Nights: Metal e comunque continuerà a raccontare del nuovo partner di Batman e della sua nuova spalla Duke Thomas in Batman and the Signal, miniserie di cinque episodi che inizierà già a novembre.

All-Star Batman è stata una serie particolare, dove l’unico filo conduttore è stato quello di raccontare il personaggio fuori da Gotham City, visto che i suoi tre archi narrativi sono stati tra loro molto diversi e scollegati, a partire dalla rotazione di disegnatori.

All-Star Batman 14

Se il primo è stato una sorta di blockbuster tutto azione disegnato da John Romita Jr., il secondo ha avuto tre penciler, ossia Jock, Tula Lotay e Giuseppe Camuncoli, e ha messo l’eroe di fronte a vari classici antagonisti come Mr. Freeze, Poison Ivy, il Cappellaio Matto e Ra’s al Ghul in una storia tanto pretenziosa e verbosa quanto pretestuosa e sconnessa. Meglio di tutti il terzo e ultimo arco, The First Ally, interamente disegnato da un Rafael Albuquerque in ottima forma e con un avversario che risulta davvero letale.

Certo anche qui Snyder la spara grossa e stravolge il passato di Alfred facendone un vero e proprio proto-Batman e forse persino qualcosa di più. Almeno però ne viene una storia abbastanza appassionante, spettacolare e avvincente, di certo più drammatica e compiuta delle precedenti. Non avendo la serie trovato una sua identità e avendo introdotto alcuni personaggi senza portarli molto lontano, All-Star Batman non è comunque un titolo che ci mancherà.

Bonus 2: The Shadow/Batman

The Shadow Batman

Dopo una prima miniserie da poco conclusa e intitolata Batman/The Shadow, pubblicata da DC Comics, inizia ora per Dynamite la mini The Shadow/Batman, dove i due eroi sono di nuovo uno di fronte all’altro. Ai testi c’è sempre Steve Orlando, mentre alle matite troviamo l’italiano Giovanni Timpano, che già aveva disegnato la serie di The Shadow scritta da Cullen Bunn e poi Eclipse per la Image.

L’elemento più curioso della storia è come il ruolo chiave sia finora di Damian Wayne piuttosto che dei due titolari di testata, mentre la vicenda, che vede coinvolto anche Pyg (un nemico di Batman ideato da Grant Morrison), ha un inizio sia misterioso che spettacolare. Questo grazie alle coreografie e alla plasticità dell’azione di Timpano (colorato da Flavio Dispenza) oltre che alla sua efficace rappresentazione di ambienti che vanno da New York alla Batcaverna.

The Shadow Batman

Considerato quanto era stato debole l’attacco della miniserie precedente (di cui infatti non abbiamo letto il proseguimento), questo successivo incontro tra i due si rivela una piacevole sorpresa.

Bonus 3: Slots

Slots skybound image comics

Primo numero di una nuova serie Image-Skybound scritta, disegnata e colorata da Dan Panosian, che conferma di essere enormemente maturato rispetto ai suoi esordi. Per altro cogliamo occasione per ricordare che il finto fumetto degli X-Men che appare nel film Logan era disegnato da lui.

Venendo a Slots è difficile capire che tipo di serie sarà, ma sembra trattarsi di una sorta di crime con protagonista uno di quei pigri e piccoli intrallazzatori che pensa di cavarsela sempre grazie alla faccia tosta e a una naturale simpatia. Un classico americano insomma e infatti classico è anche l’uso di simil-retini nella colorazione, così come le location: da un diner in mezzo al deserto dagli interni anni ’50 fino al kitsch di Las Vegas.

Slots skybound image comics

Oltre che destinato a mettersi nei guai, il nostro ha una serie di relazioni familiari piuttosto disfunzionali, dalla sua ex che gestisce un club di spogliarelliste al figlio pugile, che lo accoglie sì con le braccia ma non propriamente aperte. Rispetto ad altre serie Skybound, Slots sembra meno di genere e più realistica e per ora vogliamo credere che varrà la pena riparlarne nei prossimi mesi.

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