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RecensioniNovità"Bug!" di Mike Allred: anche le formiche nel loro piccolo si ribellano

“Bug!” di Mike Allred: anche le formiche nel loro piccolo si ribellano

Tutti i mercoledì negli Stati Uniti vengono pubblicate decine di albi a fumetti. Ogni Maledetta Settimana è la rubrica che tutti i venerdì, come un osservatorio permanente, racconta uno (o più) di questi comic book.

bug allred dc comics young animal

La miniserie Bug! The Adventures of Forager pubblicata da DC Comics sotto l’etichetta Young Animal, si è appena conclusa con il sesto numero, come i precedenti firmato da Lee Allred ai testi, dal suo più famoso fratello Mike Allred ai disegni e da sua moglie Laura Allred ai colori.

Una serie letteralmente in famiglia, che ripesca un personaggio relativamente oscuro della mitologia dei Nuovi Dei di Jack Kirby e gli dà nuova vita. In realtà Forager è recentemente e brevemente apparso anche in un episodio di Mister Miracle di Tom King e Mitch Gerads, ma non sembra esserci continuità tra le due cose e del resto poco ci importa: questa miniserie è godibilissima così com’è senza collegarsi a nulla.

bug allred dc comics young animal

Dopo essere morto in difesa di New Genesis, Bug si risveglia in un bozzo, in una sorta di casa infestata con tanto di bambina giapponese fantasma in stile Ring/Ringu. La ritroverà in una stanza con infinite tessere domino insieme a un orsacchiotto parlante che, citando Camus, lo guida a comprendere il proprio desiderio di ribellione. Inizia quindi un’avventura tra le dimensioni che sembra seguire un piano del Teddy Bear, ordinato appunto come le tessere di un domino, ma che sfugge presto anche al suo controllo

Inseguendo un villain intento a impossessarsi dell’oricalco, ossia un minerale prodigioso, si attraversano vari scenari: dalla Seconda Guerra Mondiale sull’Himalaya alle lande desertiche di Atlas, fino naturalmente a New Genesis stessa. Diverso dagli insettoidi con cui ha sempre vissuto e dotato dunque di libero arbitrio, Bug prende via via fiducia in se stesso, capisce di essere uno dei Nuovi Dei ed esercita la propria libertà cercando soluzioni alle avversità che incontra.

bug allred dc comics young animal

In questa avventura psichedelica e a tratti metafisica, con entità sovradivine letteralmente messe in scena nel finale, il personaggio viene ridefinito seguendo, non senza ironia, un percorso filosofico a suo modo piuttosto serio. Il tutto in sei episodi dove Michael e Laura Allred scatenano il loro solito gusto pop e a tratti lisergico, che fa del fumetto un’opera densa eppure leggera al tempo stesso, perfettamente in linea con le altre pubblicazioni Young Animal.

Una miniserie pregevole, ma minore nella bilbiografia di Mike Allred, che perde l’inevitabile confronto con la recente Silver Surfer sceneggiata da Dan Slott, molto più ambiziosa e toccante.

Bonus: Aliens – Dead Orbit

aliens dead orbit stokoe

James Stokoe ha concluso la sua miniserie in quattro capitoli sul mondo di Alien senza aggiungere un granché al mito complessivo degli xenomorfi e della Weiland Yutani, ma riproponendo alla fine il solito canovaccio di astronauti terrorizzati dal mostro e in lotta per la sopravvivenza.

Del resto va benissimo così, quando si sa padroneggiare questa materia con la sua abilità e il suo gusto per il mecha design e la teratologia. Facendo attendere l’entrata in scena del mostro, nel primo capitolo non mancano scene horror con alcuni umani che rimangono semi-carbonizzati e senza pelle per via di guasto alle loro criocapsule. Quindi arrivano gli xenomorfi che saltano fuori dalla cassa toracica e da lì inizia il gioco del gatto con il topo, sviluppato però su due tempi.

aliens james stokoe

Stokoe nell’ultimo capitolo fa collidere le linee temporali del racconto in una coesistenza di presente e ricordi, presentati in parallelo pressoché senza parole né didascalie e senza neppure soluzione di continuità di vignette differenti, affidandosi solo a due diverse gamme cromatiche. Notevole poi lo scontro finale nello spazio, così come il beffardo epilogo. Se insomma volete tornare al territorio famigliare di Alien, in un fumetto realizzato con tutti i crismi e alcune tavole da lasciare a bocca aperta, Aliens – Dead Orbit pubblicata da Dark Horse è davvero la miniserie che fa per voi.

Bonus 2: Rumble vol. 2 #1

rumble vol 2 n 1

Riparte la serie sullo spaventapasseri animato dall’immortale spirito guerriero di Rathraq, acerrimo nemico dei mostri (che però sono anche un popolo, gli Esu). Scritta sempre da John Arcudi e colorata da Dave Stewart, è ora disegnata dallo spagnolo David Rubín, che sembra perfettamente a suo agio con questo urban fantasy iperviolento e mitologico. Si tratta del resto di temi che il disegnatore aveva già trattato in L’Eroe e soprattutto in Beowulf, che a sua volta era un cacciatore di mostri.

Qui però oltre a Rathraq, che appare solo in un flashback e nel colpo di scena dell’ultima pagina, si cimenta con gli altri personaggi ideati graficamente dal suo predecessore, James Harren: esseri per lo più umani, tranne per Cogan che ha un braccio scheletrico e per il piccolo mostro Uchi. Nel mentre, un gruppo di persone si è convinto che i mostri esistano e si è armato per cacciarli, come nella tradizione del cinema horror.

rumble david rubin

La serie fa in modo di riepilogare i punti principali del primo volume di Rumble (di cui avevamo parlato qui), composto del resto di 15 episodi ricchi più che altro di azione. Ma aggiunge informazioni sul passato di Rathraq e fa il punto sulla situazione di tutti i personaggi, prima di assestare un efficace colpo di scena finale, che di certo prelude a un’accelerazione della vicenda già dal prossimo episodio.

Arcudi è al solito un narratore capace di gestire gli eventi e le evoluzioni dei personaggi in forma seriale, mentre Rubín ci mette il suo notevole disegno, tra il caricaturale e il grottesco ma sempre molto espressivo, e la struttura tipica di certe sue tavole, con doppie splash punteggiate di piccole sottovignette. Una buona ripartenza, ma la partita è tutta da giocare nei prossimi capitoli.

Bonus 3: Giants #1

Giants valderrama

Scritta, disegnata, colorata e letterata dai fratelli spagnoli Carlos e Miguel Valderrama, esordienti nel fumetto americano, Giants è una serie Dark Horse dove il mondo di superficie è dominato dai giganteschi Kaiju, mentre l’umanità si è rifugiata nel sottosuolo.

Qui due ragazzi vogliono entrare in una gang e per questo cercano di rubare la preziosa sostanza “ambernoir”, che ha tra le altre cose proprietà esplosive. Il furto non va a buon fine, ma i due dimostrano coraggio e gli viene data una seconda possibilità, che somiglia però a una missione suicida. Infatti dovranno recarsi in superficie a cercare altro“ambernoir”…giants dark horseL’editor della serie Randy Stradley spiega in una intervista a fine albo di aver indirizzato i due autori a concentrarsi soprattutto sui personaggi e a stare attenti a non farsi distrarre dalla spettacolarità dei mostri. In realtà però è tutto ipercinetico e i caratteri si definiscono attraverso l’azione. D’altra parte i due giovani fratelli al centro della vicenda ricordano un po’ i protagonisti di Gurren Lagann e, più in generale, la velocità del racconto e il gusto iperbolico per l’azione sembrano più debitori del manga che del fumetto occidentale. Del resto i kaiju, fin dal nome, derivano da quella tradizione, quindi il tutto risulta coerente e realizzato davvero con grande ritmo.

Difficile dire quanta sia la sostanza, sia in termini drammatici nel rapporto dei personaggi sia nella costruzione del mondo, il finale però fa il possibile per bruciare le tappe e creare immediatamente pathos e tensione. Non male.

Bonus 4: Monstro Mechanica #1

Monstro Mechanica

Paul Allor, fattosi strada come letterista, ha scritto la miniserie Strange Nation e, più recentemente Secret Empire: Brave New World per la Marvel e il modesto Clue per la IDW, di cui abbiamo parlato da poche settimane. Ora debutta con Aftershock lanciando la sua serie Monstro Mechanica, disegnata da Chris Evenhuis e colorata da Sjan Weijers. La segnaliamo per l’ambientazione fiorentina con al centro Leonardo Da Vinci, le cui invenzioni belliche sono combattute tra i Medici e il Papa.

Lo scienziato però ha molti segreti, tra cui un automa di legno che sta dimostrando i primi segni di intelligenza autonoma. Colpa anche della sua assistente, che si veste da uomo e rifiuta in segreto di cancellare la sua memoria, in modo analogo a come si fa con gli androidi di Westworld per evitare che dai ricordi si sviluppi la coscienza.

monstro mechanica

Se il disegno è troppo pulito e non riesce a trasmettere la vitalità di un’ambientazione reale, i colori sono a loro volta piatti e banali. Ciononostante, spesso tocca a loro colmare l’assenza dello sfondo. Fanno però sorridere le numerose parole italiane infilate nel testo – soprattutto imprecazioni, ma non solo – e, inoltre, il rapporto tra l’assistente femminista e l’ambiguo e impenetrabile Leonardo promette qualcosa di intrigante.

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