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RecensioniTop 5I 5 migliori fumetti pubblicati ad agosto 2018

I 5 migliori fumetti pubblicati ad agosto 2018

Come da tradizione, agosto non è stato un mese caratterizzato da molto uscite, visto che gli editori hanno giustamente preferito tenersi in canna i colpi migliori per l’autunno. Eppure, sul finire del mese sono stati presentati alcuni titoli interessanti, in prevalenza giapponesi, ma tra i quali figurano anche un volume francese e il nuovo graphic novel di un apprezzato autore italiano. Insomma, nel ritorno al lavoro dalle ferie, il fumetto ci accompagna sempre.

Atto di Dio, di Giacomo Nanni (Rizzoli Lizard)

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Atto di Dio è il nuovo libro di Giacomo Nanni, autore purtroppo assente da più di tre anni dal mercato italiano e che torna con un’opera densa e corale per Rizzoli Lizard. Non è un semplice fumetto, non è un libro illustrato, non è un semplice riflessione sul caso, ma un qualcosa che integra illustrazione, prosa e fumetto.

L’incipit è affidato a una voce che scopriamo appartenere a un capriolo che ha trovato rifugio nel parchetto di un supermarket. Pagina dopo pagina, le voci si moltiplicano e si sovrappongono, creando una serie di riflessi e di riverberi. Il libro è attraversato dall’eco dei fatti dell’Aquila e di Amatrice e registra con distacco quasi scientifico la voce atona della natura: implacabile, matrigna e aliena.

La postfazione è affidata a Gipi, che non nasconde l’invidia per l’arte di Nanni, forse tra i pochi fumettisti italiani a condurre un discorso sulla luce e il colore mai fine a se stesso. Tra i migliori libri di questo 2018, finora.

Chiisakobe vol. 4, di Minetaro Mochizuki (J-Pop)

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Giunge alla conclusione il più recente manga di Minetaro Mochizuki (Dragon Head, Tokyo Kaido), uno dei migliori fumetti giapponesi letti negli ultimi anni. Chiisakobe racconta la travagliata storia di un ragazzo costretto ad affrontare la morte di entrambi i genitori. Già gravato dalla necessità di mantenere in piedi l’impresa edile di famiglia, il protagonista trova la sua vita scombussolata anche dall’arrivo in casa di una giovane donna e di un gruppo di orfani rimasti senza casa.

Il lavoro di Mochizuki mostra un continuo e appassionante equilibrio tra toni freddi e apatici − in particolare dei disegni, con una linea chiara che ricorda la raffinatezza di certo fumetto d’autore europeo − e passaggi carichi di intensa emotività. Portare a termire il romanzo quotidiano e ordinario che è Chiisakobe è una delle esperienze di lettura più “faticose” che si possano provare all’interno del fumetto comtemporaneo, a causa alla forte carica emotiva che offre.

Dopo aver già segnalato la serie al suo esordio − all’interno della nostra selezione dei migliori fumetti usciti a febbraio − ci ritroviamo a replicare questo mese per la pubblicazione dell’ultimo volume, che chiude tutte le trame in modo ordinato e naturale, concentrandosi sui personaggi prima che sugli eventi.

Umwelt, di Daisuke Igarashi (Dynit)

Una raccolta di racconti di uno dei principali protagonisti del manga d’autore. Ormai da anni Daisuke Igarashi si è affermato con forza e solidità in virtù soprattutto di un segno estremamente personale e potente.

Come già in Children of the SeaWitches e Spirit in the Sky, al centro delle storie contenute in questo volume c’è la natura, raccontata con poesia e anche un po’ di misticismo. Il disegno dell’autore è realistico nel mostrare la natura ed estremamente stilizzato nel rappresentare gli esseri umani. Tutto però combacia e fila, tenuto insieme da texture di retini grigi, fitti e ipnotici.

Come nei film di Hayao Miyazaki − a partire da Nausicaa e Mononoke Hime − la natura per Igarashi è un’entità potentissima e inafferrabile, e i suoi fumetti sono un tentativo per comprenderla e celebrarla. Umwelt è una raccolta composta da racconti brevissimi, che in poche pagine racchiudono a pieno la cifra di uno dei mangaka contemporanei più influenti, nonostante non sia forse tra i più celebrati.

Nature morte, di Zidrou e Oriol (Panini Comics)

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Il fumetto dei francesi Zidrou e Oriol racconta il mistero della scomparsa del pittore barcellonese Vidal Balaguer. Figura riservata e schiva, Balaguer è oggi misconosciuto: di lui si sa molto poco e le tele che ci sono rimase si contano sulle punta delle dita. Questo perché il pittore spesso rifiutava di vendere le proprie opere e addirittura finiva per distruggerle.

Una vicenda singolare, ma siamo sicuri che nessuno di voi abbia mai sentito parlare di Balaguer. Per forza − e qui facciamo uno spoiler enorme ma necessario per far capire la natura del volume –, visto che Balaguer non è mai esistito. Il fumetto è un’opera di pura finzione raccontata però come se fosse vera, con tanto di note biografiche a corredo, una fittizia pagina Wikipedia sul pittore e una vera mostra di dipinti di Balaguer allestita in Spagna al momento dell’uscita del volume (tele ovviamente disegnate da Oriol).

Una storia surreale che mischia realtà e fantasia per raccontare la vita artistica della Spagna di fine Ottocento e, al contempo, il potere del disegno.

Fragments of Horror, di Junji Ito (Star Comics)

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In Italia è attualmente in corso una sorta di riscoperta dell’opera di Junji Ito, un vero e proprio maestro dell’horror a fumetti nipponico, secondo forse solo a Kazuo Umezu. Dopo Tomie Uzumaki− che hanno presentato due delle più importanti storie “lunghe” dell’autore − arriva nel nostro paese l’antologico Fragments of Horror. E vari altri titoli sono già stati annunciati, del resto Ito sarà tra gli ospiti internazionali di Lucca Comics & Games 2018, in collaborazione proprio con Star Comics.

Fragments of Horror è una raccolta di racconti brevi − pubblicati in Giappone fra il 2013 e il 2014 − che rappresentano al meglio la lucida follia di Junji Ito. In quel periodo, l’autore veniva da una lunga pausa dal fumetto horror, durata otto anni, così le storie di questa antologia rappresentarono per lui una sorta di sfogo.

Le storie di questo volume sorprendono in particolare per la capacità di Ito nel riuscire a scovare l’orrore in luoghi inaspettati del quotidiano − da un insospettabile futon ai boschi durante il birdwatching −, spesso sfociando nell’assurdo. L’antologia diventa così quasi un “bignami” delle tematiche più care a Ito, a partire dalla presenza di numerose protagonisti femminili.

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