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ComicsCosa sta succedendo agli X-Men

Cosa sta succedendo agli X-Men

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Alla Marvel non basterebbe Marie Kondo per sistemare la confusione che regna tra i personaggi mutanti, del resto abbandonati negli ultimi anni ad autori e progetti di non eccelso profilo, anche per via dei diritti cinematografici in mano alla Fox. Ora che quella questione si è praticamente risolta, ecco che si riprende a fare sul serio, con una bella pulizia di primavera divisa in due piccoli eventi.

Il primo è Extermination, dedicato a risolvere l’ormai annoso problema delle giovani versioni degli X-Men originali intrappolate nella linea temporale attuale da Bendis, che oltre a non aver convinto con questi personaggi, li aveva pure abbandonati come una patata bollente in mano a chi gli è succeduto. I cinque ragazzi sono stati protagonisti della serie X-Men Blue di Cullen Bunn per un paio d’anni circa, dove al gruppo negli ultimi tempi si era aggiunta Bloodstorm, una versione da una realtà alternativa di Tempesta infetta dal vampirismo.

A questo punto entriamo in pieno territorio SPOILER, quindi consideratevi allertati. 

Extermination nuovi fumetti x men marvel

Extermination di Ed Brisson e Pepe Larraz (nel quarto numero sostituito da Ario Anindito) per i colori di Marte Gracia, inizia con l’arrivo del potente villain Ahab. Per la serie meglio tardi che mai, questi ha finalmente capito che ammazzare i giovani mutanti devasterebbe la temporalità degli X-Men, neutralizzandoli in un paradosso temporale retroattivo. Il suo primo tentativo di assassinio però finisce per sbagliare bersaglio e perde la vita solo Bloodstorm, con grande disperazione di Ciclope (e solo di lui) che con lei stava avendo una relazione.

Mentre i giovani cercano aiuto dagli X-Men adulti le cose peggiorano ulteriormente con la morte di Cable, ucciso da… una versione più giovane di Cable! Il tutto perché il vecchio non si sarebbe preoccupato abbastanza della minaccia temporale dei giovani X-Men.

Il più artificiale dei conflitti viene qui portato al suo livello più estremo e illogico: i personaggi al posto che parlarsi non solo si battono, ma addirittura si assassinano, ritenendo che sia irragionevole discutere con una versione alternativa di se stessi. Ulteriori spiegazioni del comportamento di Kid Cable sono state rimandate alla nuova serie X-Force, scritta da Ed Brisson e di cui è già uscito il primo numero.

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Già qui viene da dubitare del buon senso dell’operazione, visto che se l’idea era di togliere di torno le versioni teenager di vecchi personaggi, introdurre al loro posto una versione giovane di Cable, oltretutto proprio ora che ha avuto un successo cinematografico come vecchio guerrigliero mutante, pare a dir poco bizzarro. La storia del resto non brilla di logica e Ahab praticamente mette in scacco una ventina e più di X-Men con due bambini mutanti che possono corromperli con il tocco. Visto la valanga di poteri degli X-Men sembra ben poco plausibile che nessuno di loro riesca a bloccare due bambini. Questo non dà certo luogo a scontri appassionanti, nonostante Pepe Larraz faccia davvero miracoli in affollate doppie splash page.

Ancora più assurdo è però l’utilizzo che Brisson fa del personaggio Mimo, che possiede i poteri dei cinque X-Men originali e, dopo essere stato torturato e menomato deciderà, non contento, pure di farsi passare per uno degli X-Men originali finendo ucciso. E le reazioni alla morte di Cable non vanno poi molto meglio, in particolare risulta ipocrita Jean Grey, addolorata nonostante dopo la sua resurrezione abbia parlato con tutti tranne che con il proprio figlio, ora deceduto.

Qui la colpa non è tanto di Brisson quanto dell’organizzazione generale delle serie mutanti, dove l’editor non aveva suggerito a qualcuno di scrivere almeno un breve incontro tra la rediviva Jean e Cable.

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In compenso, a Cable è stato dedicato un numero speciale, The Exterminated, con Deadpool, Hope e Jean Grey, che lo ricordano. Non parte nemmeno male, ma si risolve prevedibilmente nella stucchevolezza, nonostante lo scrivano i solitamente interessanti Zac Thompson e Lonnie Nadler, forse poco ispirati dai disegni di Neil Edwards. 

Da segnalare che su questo stesso numero speciale è tornato anche Chris Claremont, con una storia che non dice niente di nuovo su Ciclope e Corsaro, disegnata da Ramon Rosanas e di cui proprio non si sentiva la necessità. Ciclope comunque non ne è protagonista per caso: è infatti stato salvato dalla morte dal giovane Cable, con un magheggio di retrocontinuity abbastanza improbabile e narrativamente involuto come solo le storie di supereroi sanno essere. L’ha scritto ovviamente Brisson, responsabile di tutta la faccenda, nell’annual #1 di Uncanny X-Men, disegnato da Carlos Gomez.

La cosa più interessante qui è che Ciclope riflette sui suoi errori e vuole tornare a essere eroico e a fare lo stesso degli X-Men (lo farà dal numero 11 di Uncanny X-Men), inoltre il giovane Cable dimostra la propria umanità con un momento di debolezza. Era pure ora che Ciclope tornasse, visto che la sua non era certo stata una morte gloriosa, vittima della malattia propagata per errore dagli inumani… 

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Venendo al finale di Extermination: come praticamente annunciato, i cinque giovani X-Men torneranno nel loro passato e si cancelleranno le memorie, ma faranno in modo che la loro esperienza sia trasmessa alla versione adulta di loro stessi una volta raggiunta l’era presente. Era del resto l’unica soluzione possibile, ma spiace ci sia voluto così tanto tempo e una storia così forzata per arrivarci.

Questo comunque è niente rispetto al vero punto di partenza del rilancio: la ripartenza di Uncanny X-Men, con un arco di dieci episodi intitolato X-Men Disassembled pubblicato a intervalli settimanali. Il titolo riprende la storia Avengers Disassembled di Bendis, dove Wanda impazzita faceva a pezzi i Vendicatori, che lo scrittore avrebbe poi rimesso insieme introducendo tra gli altri Wolverine e Spider-Man.

X-Men Disassembled è scritta da Ed Brisson, Matthew Rosenbergh e Kelly Thompson e disegnata (una volta tanto comprensibilmente vista la periodicità settimanale) da vari artisti: Mahmud Asrar, R.B. Silva, Yildiray Cinar e Pere Pérez, tutti colorati da Rachelle Rosenberg. Il migliore è Asrar, che però disegna solo il primo numero, mentre sono gli altri a fare ognuno tre numeri.

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La qualità grafica del rilancio insomma non è certo altisonante, così come i nomi degli scrittori – anche se due sono di belle speranze – non vede personalità affermate del calibro di Bendis. L’operazione nel complesso non pare dunque molto più di prestigio rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi anni, però il risultato è effettivamente un buon punto di riordino.

In sostanza, la vicenda prende il via con misteriosi rapimenti e con cloni di Jamie Madrox impazziti, dotati misteriosamente di poteri e moltiplicati su una scala mai vista. Scopriremo presto che questa era opera di Legione che, a modo suo e con la consueta confusione, starebbe cercando di fermare i piani di X-Man. Questi non solo ha recuperato i suoi poteri ma li ha pure potenziati, al punto da avere come araldi quattro cavalieri: Blob, Magneto, Arcangelo e Omega Red.

X-Man vuole salvare la Terra da se stessa ed è pressoché onnipotente, tanto da far sparire con un pensiero il Vaticano! Gli X-Men cercheranno di avere la meglio su di lui telepaticamente, insinuando dubbi e facendogli cambiare idea. X-Man capirà che il suo errore, ma farà comunque qualcosa di non meglio precisato agli X-Men, che spariranno tutti alla fine della storia. Supponiamo dalle solicitation dei mesi a venire che finiranno in una sorta di utopia mutante, simile ad House of M, ma il cui status rimane poco chiaro.

Nel mentre l’epilogo ci racconta come, senza gli X-Men, il mondo abbia colto la palla al balzo per liberarsi praticamente dei mutanti, approvando la somministrazione di un vaccino che impedisca alla radice la nascita di nuovi homo superior. 

uncanny x-men 1 2018 nuovi fumetti x men marvel

Sappiamo che la serie continuerà, a firma di Matthew Rosenberg e Salvador Larroca, con un nuovo team di Uncanny X-Men, guidato da Ciclope e che vede in squadra tra gli altri Hope e il redivivo Wolverine. Questa nuova situazione per i mutanti dovrebbe portare un po’ di novità, ma in realtà sembra riproporre uno scenario tutt’altro che inedito, quello dei mutanti come specie in via d’estinzione, un pericolo che nell’ultimo decennio abbiamo già visto due volte: prima con il “No more mutants” di Wanda alla fine di House of M, risolto solo dopo qualche anno con Avengers vs X-Men, e poi con le nebbie terrigene degli inumani che si rivelavano venefiche per i mutanti. 

La situazione attuale sembra però almeno leggermente diversa: i mutanti viventi non hanno perso i poteri e non sono a rischio, sono solo gli X-Men a essere in larga parte spariti, inoltre il problema che affrontano per il loro futuro non è soprannaturale bensì politico, come nelle migliori storie del gruppo. Tra l’altro la scomparsa degli X-Men, che potrebbero tornare come clandestini, apre scenari che ricordano anche il felice periodo australiano di Claremont e Silvestri.

Quale sarà davvero la strada che prenderanno le serie X è comunque ancora da vedere, di certo speriamo Tom Taylor ritorni presto a scrivere X-Men Red o una testata analoga, visto che era stato l’unico progetto mutante davvero riuscito degli ultimi anni. 

Leggi anche:
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