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Comics"Ghost Fleet", l'eroe secondo Donny Cates e Daniel Warren Johnson

“Ghost Fleet”, l’eroe secondo Donny Cates e Daniel Warren Johnson

L’edizione italiana di The Ghost Fleet – Il convoglio fantasma sarà presentata in anteprima da saldaPress a Lucca Comics & Games 2019 (30 ottobre – 3 novembre).


Sfogli il volume di Ghost Fleet e la prima cosa che leggi è «Dedicato a Kurt Russell». Un attore dalla carriera straordinaria, attivo fin dagli anni Sessanta e ancora oggi in grado di dettare legge grazie al suo carisma e al suo talento unici. Eppure penso che il riferimento di Donny Cates e Daniel Warren Johnson sia molto più circoscritto, limitandosi al periodo compreso tra il 1981 e il 1986. Un lustro dorato, dove l’attore riuscì a mettere in fila un terzetto di film non solo in grado di consegnarlo alla leggenda, ma anche di ridefinire la scrittura della figura dell’eroe in una maniera così potente da durare ancora oggi.

ghost fleet cates johnson fumetto saldapress

In quegli anni, Kurt Russell codificò in rapida successione: a) l’antieroe (1997: Fuga da New York); b) l’eroe recalcitrante (La Cosa); c) l’eroe ironico (Grosso guaio a Chinatown). E infatti Ghost Fleet è un omaggio continuo alla figura dell’eroe, inteso in tutte le sue possibili accezioni. Sia che metta a rischio la sua vita solo per senso del dovere o che persegua un suo personalissimo obiettivo, il protagonista della storia è un Caterpillar inarrestabile, impossibile da abbattere. Magari andrà anche fisicamente a pezzi, sbaglierà di grosso, fumerà troppo e avrà la tendenza a dimostrarsi più tenero di cuore di quanto voglia ammettere, ma la sua capacità di superare indenne esplosioni e pallottole non gli permetterà di mollare un attimo il colpo.

Partendo da questo presupposto Cates e Johnson costruiscono un fumetto che è un continuo crescendo verso l’eccesso, dove generi e registri si susseguono a gran velocità. Si tratta di uno dei primi lavori di entrambi gli autori, e la classica ansia di volerci infilare tutto quello che si ha in testa è palpabile, ma per una volta la narrazione appoggia questa tendenza e finisce per guadagnarci.

Anche se a tratti la percezione di derivativo è piuttosto marcata – vedi l’ennesimo super-sicario amorale al soldo di qualche organizzazione governativa segreta – i tratti che da lì a qualche anno renderanno gli autori due tra i nomi più in voga del comicdom ci sono comunque già tutti. Cates può anche giocare a fare il duro quanto vuole, ma abbiamo già capito di che bravo ragazzo si tratti, confermando anche in questo caso la propensione dei suoi personaggi per i legami umani e per fare sempre la cosa giusta.

Johnson invece riesce già a dimostrare il suo talento, migliorando visibilmente nell’arco di questo primo volume. Se le prime pagine sono oggettivamente acerbe e a tratti quasi dilettantesche, le successive si fanno sempre più dinamiche e aggressive. La sua tendenza a ricercare sempre l’inquadratura più spettacolare e roboante premia particolarmente una sceneggiatura votata all’esagerazione, arrivando in alcuni casi a vette davvero notevoli.

Corpi praticamente vaporizzati, esplosioni, botte da orbi e autotreni impegnati in evoluzioni impossibili: il disegnatore interpreta il tutto con la sua propensione per le vignette dense, dove una gestione del tratto che ricorda Paul Pope acquista una dimensione ancora più pop, spesso in senso del tutto sguaiato. Linee nere e corpose, dove il movimento della mano è ben visibile, incontrano una serie di inquadrature dove – tanto per fare un esempio – l’eroe si allontana dalle esplosioni dandogli le spalle. L’immaginario è quello tipicamente degli anni Ottanta, reso celebre anche per chi quella decade non l’ha vissuta dal continuo ripescamento in atto ormai da un decennio buono.

Ghost Fleet funziona esattamente alla stessa maniera, aggiungendo piccole dosi di umorismo surreale e toccando di tanto in tanto corde di delicata emotività. Non si tratta di certo di un capolavoro o di un fumetto che rientrerà tra i migliori dell’anno, ma si tratta di un libro solido e ricco di idee. Non scade mai nel becero citazionismo letterale e restituisce un’immagine vivida e precisa dei suoi autori. Rimane troppo compiaciuto e innamorato del materiale di partenza per spiccare il volo – spesso siamo davvero al limite della fanfiction – ma la quantità di roba che ci troverete dentro è talmente tanta che difficilmente non ne uscirete soddisfatti.

The Ghost Fleet – Il convoglio fantasma
di Donny Cates e Daniel Warren Johnson
traduzione di Stefano Formiconi
saldaPress, novembre 2019
cartonato, 208 pp., colori
24,90 €

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