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I 20 migliori episodi de I Simpson

Il promontorio della paura

Stagione 5, episodio 2 (83)

il promontorio della paura telespalla bobo

Di che parla?

Bart riceve una serie di minacce di morte provenienti da Telespalla Bob, che è appena uscito di prigione ed è carico di vendetta nei confronti del ragazzo che l’aveva mandato in cella. La famiglia chiede quindi aiuto all’FBI, che li inserisce nel programma di protezione testimoni, trasferendoli su una casa galleggiante a Lago Orrore e cambiando la loro identità in “Thompson”. Bob li segue e, una notte, immobilizza Homer, Marge e Lisa. Bart viene imprigionato sulla prua e, come ultimo desiderio, chiede a Bob di cantargli l’intero spartito di H.M.S. Pinafore, sapendo della passione di Telespalla per l’operetta. Prendendo tempo, Bart fa arrivare la barca fino a Spingfield, dove la polizia sta aspettando Bob per arrestarlo.

Cos’ha di speciale?

Il promontorio della paura è l’ultimo episodio scritto dal gruppo di autori originali dello show. Dopo le prime due apparizioni di rodaggio (Krusty va al fresco e Il vedovo nero), gli sceneggiatori qui trovano la dimensione profonda del personaggio di Telespalla Bob: un repubblicano acculturato (in questo episodio dimostra di conoscere il tedesco, ama l’opera) che si scontra con i valori della cultura di massa rappresentata da Krusty il clown, l’idolo di Bart, il quale – cresciuto da una dieta culturale pop – non può che essere il nemico naturale di Telespalla. La puntata impacchetta quindi moltissimi riferimenti alti – il cinema di Scorsese e Hitchcock, La morte corre sul fiume, le opere di Gilbert e Sullivan – con gag memorabili, come l’incapacità di Homer di ricordarsi la sua nuova identità.

Momento migliore

Ne Il promontorio della paura Telespalla Bob rimane bloccato in un campo di rastrelli, in quella che è una scena densa di significati. C’è il grado zero dell’umorismo, la gag fisica. Sotto, c’è un altro strato, costituito dal fatto che Bob non fa altro che inciampare nei rastrelli in maniera assurda: il lamento gutturale dell’uomo sottintende disgusto verso sé stesso ed esasperazione per le continue rastrellate in faccia, che rappresentano i fallimenti nel tentativo di portare a termine i suoi piani e uccidere Bart.

Sarà diventato un criminale intellettualoide, un galeotto distinto, ma quei rastrelli stanno lì a ricordargli che, in fondo, Bob è ancora il clown seviziato da Krusty nel suo show. Bob è ostinato, stanco e disilluso, ma continua a camminare per raggiungere il suo scopo, pur sapendo che al prossimo passo ci sarà con molta probabilità un’altra rastrellata. C’è tutto un personaggio in una gag. Poi, alla fine, c’è il dato temporale che trasforma la scenetta in un esempio di umorismo concettuale. Si espande per un lasso di tempo esagerato che fa andare a noia la battuta e poi la spinge ancora finché non torna a essere divertente.

Episodi simili (altrettanto belli): Vedovo nero, Telespalla Bob Roberts, Fratelli coltelli, tutti grandi episodi con Telespalla Bob.

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