Bart si vende l’anima
Stagione 7, episodio 4 (132)
Di che parla? Per dimostrare che l’anima non esiste, Bart vende la propria a Milhouse per cinque dollari scrivendo su un pezzo di carta “l’anima di Bart”. Poco dopo, alcuni accadimenti (come gli animali di casa che gli si rivoltano contro) fanno sospettare che Bart abbia dato via il suo spirito. Lisa gli spiega il reale valore dell’anima, e Bart capisce di aver davvero rinunciato a un pezzo di sé. Chiede indietro il foglio a Milhouse, ma questi rivela di averla già rivenduta all’Uomo dei fumetti, il quale ha già trovato un acquirente anonimo. Rassegnato, Bart si mette a pregare, dimostrando di aver compreso l’errore. Conclusa la confessione, Bart si vede cadere davanti agli occhi il foglio con la sua anima, comprato da Lisa.
In una sottotrama parallela alle vicende di Bart, Boe, tentando di risollevare la propria fortuna, decide di trasformare il bar in un locale per famiglie, ma l’incapacità di gestire clienti diversi dai soliti bevitori incalliti che frequentavano la sua taverna porterà al fallimento della sua idea.
Cos’ha di speciale?
Quando si insediarono come showrunner, Bill Oakley e Josh Weinstein spinsero per episodi stralunati, sperimentali (nella forma e nella sostanza) ma anche ancorati a terra e incentrati sulla famiglia. In particolare, provarono a stiracchiare i caratteri di Bart e Lisa per far toccare loro tematiche da giovani adulti (in episodi come L’appuntamento di Lisa col teppistello, La guerra segreta di Lisa Simpson, Bart si vende l’anima, Lisa la vegetariana, Un mare di amici).
Pur non superando i dieci anni, fratello e sorella arrivarono a raccontare lo spaesamento adolescenziale e la messa in dubbio di tutta una serie di valori. In questo caso l’esistenza di un’anima, che Lisa spiega a Bart con grande rotondità di pensiero, mantenendo un salutare scetticismo eppure contrastando la rinuncia a qualsiasi concetto astratto di Bart, che preferisce tenersi le spugne a forma di dinosauro che si era comprato con i cinque dollari.
Greg Daniels, lo sceneggiatore della puntata, utilizzò un ricordo di gioventù come base per la storia: al liceo, Daniels aveva convinto un bullo a vendergli l’anima per 50 centesimi, per poi spaventarlo e rivendergliela a un prezzo maggiorato.
Momento migliore
Gli indizi che fanno sospettare Bart di aver davvero barattato la propria anima per cinque micragnosi dollari sono molto buffi: Grattachecca e Fichetto non gli fanno più ridere, la porta automatica del supermercato non si apre al suo passaggio e quando alita contro il vetro la superficie non si appanna più.
Però ancora più buffo è il momento all’inizio dell’episodio, quando Milhouse chiede a Bart cosa abbia da guadagnarci la Chiesa a mentire sull’esistenza dell’anima. Un secondo dopo la regia stacca sul reverendo Lovejoy che conta i soldi delle offerte.
Episodi simili (altrettanto belli): Homer contro Lisa e l’ottavo comandamento (Homer si collega illegamente alla tv via cavo, scatenando una crisi morale in Lisa); Homer l’eretico (Homer smette di andare in chiesa); Lisa la scettica (la città dissotterra uno scheletro che si ritiene appartenuto a un angelo, accendendo il dibattito).
