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NewsCuriositàQuando Superman finì in quarantena per colpa di un virus

Quando Superman finì in quarantena per colpa di un virus

superman quarantena fumetto dc comics

In una vecchia storia datata ottobre 1962, Superman affrontò un problema molto attuale: la quarantena come strumento di contenimento di un virus. In The Last Days of Superman! di Edmond Hamilton e Curt Swan, apparsa su Superman 156 (e inedita in Italia), un oggetto kryptoniano atterra sul nostro pianeta. Jimmy Olsen lo apre e Kal-El capisce che dentro è contenuto il pericoloso Virus X, una minaccia che ha effetto sui Kryptoniani.

Superman scopre di aver contratto il virus e, per non diffonderlo presso gli altri Kryptoniani residenti sulla Terra (Supergirl e gli abitanti di Kandor) istruisce i suoi robot affinché costruiscano una zona di quarantena, rappresentata da un cubo dalle pareti trasparenti. Allo stesso tempo, però, scopre anche di essere in fin di vita. Redige perciò testamento con le sue ultime volontà, che verranno esaudite da Supergirl e dalla Legione dei Super-Eroi.

Nel cubo finisce anche Jimmy Olsen, che, pur asintomatico, potrebbe infettare Supergirl. La cugina di Superman, intanto, sventa tutte le catastrofi e risolve tutte le questioni impellenti, poi viaggia indietro nel tempo per tornare su Krypton. Lì, scopre che una cura per il virus esiste ma sarebbe letale per tutte le altre forme di vita dell’universo. La ragazza si rassegna alla morte del cugino.

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A quel punto, però, il kryptoniano Mon-El contatta Saturn Girl dalla Zona Fantasma – una dimensione parallela scoperta dai Kryptoniani e da loro usata perlopiù come prigione – e spiega che Superman non è stato infettato dal virus ma dalla semplice Kryptonite finita nella macchina fotografica di Jimmy Olsen. Superman torna così in salute e distrugge l’oggetto contenente il virus.

La storia – ripescata in questi giorni di quarantena dal magazine americano CBR – era in realtà una sorta di remake dell’omonima storia contenuta in Superman 66 e realizzata da Bill Woolfolk e Al Plastino, che fu pubblicata in Italia da Mondadori nel 1955 su Albi del Falco 43 con il titolo di Nembo Kid condannato a morte, quando il personaggio non era ancora conosciuto da noi con il suo vero nome.

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