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FocusProfiliTrinidad Escobar, storia della bambina nata da un tifone

Trinidad Escobar, storia della bambina nata da un tifone

Giovedì 10 giugno 2021 alle ore 18:00 per il ciclo “Women in Comics” si terrà l’incontro “Drawing Power – La violenza e il rapporto tra generi e identità nel fumetto”, tra Trinidad Escobar (dagli USA) e Rita Petruccioli (dall’Italia), moderate da Casa delle Donne Lucha y Siesta. Live su Zoom e sulla pagine Facebook di ARF! e COMICON. L’evento accompagna la mostra Women in Comics che si tiene in questi giorni a Roma.

trinidad escobar
Trinidad Escobar, autoritratto

Un dettaglio accomuna le storie di diverse persone che hanno vissuto l’esperienza di essere stati adottate: il fatto di chiedersi prima o poi a chi somigliano, a chi sono simili. La domanda nasce prima da un interrogativo estetico, ai tratti di chi somigliano i miei, e poi si estende a questioni più profonde; non solo a chi somigliamo, ma anche a chi siamo simili come storia, in rapporto alle emozioni, alla capacità di interagire col mondo; quali persone abitano una storia simile alla nostra.

Spesso non ci si sofferma a pensare quanti elementi determinano un’identità: una lingua, un luogo di nascita, gli affetti, un nome, i nomi delle cose, una data di nascita, un’educazione culturale, un ambiente. Se tutto questo ci venisse sottratto molto precocemente, scomparirebbe per sempre? E soprattutto, potremmo sentirci comprimari o addirittura comparse di una storia non nostra, e vorremmo avere la possibilità di raccontarne noi una diversa?

Trinidad Escobar parte da interrogativi simili a questi quando decide di disegnare il suo libro Crushed, pubblicato come tesi finale del suo percorso di studi presso il californiano College of The Art (dove attualmente insegna). Abbandona momentaneamente la finzione per raccontare la sua biografia a fumetti, trovando in questa nuova chiave narrativa un modo per affrontare il grande tema dell’identità, la cui costruzione (e decostruzione) è il viaggio che ci vede tutti protagonisti.

trinidad escobar crushed comics

Se la costruzione dell’identità è un processo che coinvolge tutti, alcune biografie sono più illuminanti di altre, quando i protagonisti si trovano a dover affrontare situazioni particolarmente intense, come è successo alla Escobar: la sua non è solo la narrazione di un’origine e di un paese ritrovato (le Filippine in cui è nata), ma purtroppo anche quella della discriminazione legata alle minoranze, e del tema terribile degli abusi sui minori. La sua fortuna è stata quella di conoscere uno strumento di narrazione molto potente, universale ed adattabile, il fumetto. Quando al proprio bisogno di usare la narrativa come mezzo espressivo si unisce anche la coscienza di affrontare un trauma, il fumetto diventa non solo un mezzo esplorativo e didattico ma anche un potente atto terapeutico.

Nata a Bataan, nelle Filippine, Trinidad Escobar viene data in adozione a tre mesi e portata in America, a Milipita in California, da genitori adottivi (a loro volta americani di origine filippina) che avevano appena perso la possibilità di adottare un’altra bambina filippina, morta per denutrizione. Alla piccola Trinidad vengono attribuiti il nome (Nicole) e i dati anagrafici (compreso il compleanno) della bambina venuta a mancare, per facilitare le pratiche burocratiche.

A diciotto anni ha la possibilità per la prima volta di conoscere la sua famiglia biologica, anche grazie al permesso dei genitori adottivi che avrebbero potuto opporsi alla richiesta dell’altra famiglia. Dieci anni dopo, in viaggio di nozze, Trinidad torna a trovare i suoi genitori e i suoi numerosi fratelli e sorelle. Il marito è filippino ed è cresciuto nelle Filippine e può quindi farle da interprete, rappresentando allo stesso tempo un ponte e un filtro verso i suoi genitori e la sua lingua d’origine.

trinidad escobar crushed comics

Nel viaggio (al centro del suo libro Crushed) la accompagnano anche delle presenze a cui da corpo con il disegno: il suo sé di bambina, una figura demoniaca che la tormenta, una sirena che annuncia la sua nascita durante un tremendo tifone nel 1986, un aswang (un demone vampiro); metafore dei suoi stessi mali, dei traumi vissuti da piccola.

L’autrice usa elementi presi dal folklore della magia tribale, dei racconti tradizionali, in un percorso che unisce la ricerca delle radici ad una visione olistica della vita, dove natura, arte, cultura, si uniscono per creare un ponte, per spiegare perché una identità imposta è un’identità in realtà privata della sua potenzialità. La presenza della magia, presa dalle tradizioni di entrambi i Paesi, è una costante anche nelle altre sue opere, che spaziano dalla poesia alla musica, dall’arte muraria ai racconti erotici.

Il fumetto permette a Trinidad Escobar, come dichiara lei stessa parlando del rapporto con i suoi studenti di arte, di esplorare temi complessi dandone accesso ad un pubblico molto ampio, grazie alla facilitazione dello strumento visivo. Il suo stile sintetico, con una predilezione per il bianco e nero o le bicromie, favorisce una lettura scorrevole e l’introduzione di elementi grafici che integrano il senso del racconto, così come le presenze magiche e sovrannaturali usate in senso metaforico.

The Colonial Roots of Cheese Pimiento

Durante la sua carriera ha prodotto diverse opere di graphic journalism e fumetti che affrontano temi sociali, tutti a lei molto vicini e cari: la presenza di diverse etnie nell’editoria, perché siano da stimolo per i ragazzi e le ragazze che crescono all’interno di minoranze; la denuncia delle ineguaglianze; il tema del colonialismo.

Nella sua storia breve The Colonial Roots of Cheese Pimiento (scritto da Malaka Gharib e leggibile sul sito della Escobar) racconta ad esempio come un prodotto industriale fosse stato introdotto nelle Filippine durante il periodo delle colonie e fosse diventato un cibo nazionale, partendo da un argomento leggero e divertente, la merenda che i parenti le preparavano da piccola.

La sua biografia è un incredibile crocevia di quasi tutte le questioni che la globalizzazione ha reso centrali: la convivenza tra popoli, la violenza di genere e sui più deboli, per arrivare alla adozione internazionale e ai temi legati all’attivismo intersezionale. Trinidad Escobar si è dichiarata queer e associa questa sua ennesima complessità alle altre questioni identitarie che hanno arricchito la sua vita, pur se frutto di esperienze estremamente traumatiche. Come autrice le va riconosciuto un grande merito, quello di raccontare e disegnare con leggerezza e con competenza, con la grazia di ricercare un filo conduttore degli eventi, mettendo al centro la volontà di studiare e approfondire ciò di cui si parla.

trinidad escobar erotica comics

Il titolo della sua biografia, Crushed, è la traduzione dell’etimo del cognome della famiglia d’origine (Dorognas). Si potrebbe ulteriormente tradurre (sottolineando che al terzo livello di traduzione l’origine della parola è sicuramente tradita) come “schiacciata, fatta a pezzi”. È la condizione che l’autrice si trova a vivere schiacciata dal peso di molte paure, le sue insicurezze da figlia “abbandonata” e purtroppo quelle della madre adottiva, la cui storia non conosciamo, se non evocata con un certo comprensibile pudore; la storia di una ennesima persona a cavallo tra culture (americana e filippina) che sottopone la figlia a degli abusi, eco, forse, molto probabilmente, di quelli da lei stessa subiti.

Molti racconti brevi di Trinidad Escobar sono leggibili gratuitamente sul suo sito, trinidadescobar.com. Le sue opere sono il segno di una ricchezza culturale, i racconti di una parte del mondo che è rimasta ancora oggi inascoltata. Escobar li arricchisce con il desidero di continuare a studiare l’incontro, tra popoli, tra lingue, tra persone, e tra linguaggi, la poesia, il fumetto, l’arte.
I suoi fumetti sono stati ospitati da giornali come The Brooklyn Review e The New Yorker, e ha partecipato a diverse importanti antologie legate all’attivismo, come Drawing Power (a cura di Diane Noomin, libro vincitore di premi Eisner e Ignatz) e Be Gay, Do Comics (IDW).

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