Durante l’estate, Fumettologica pubblicherà una speciale rassegna sul meglio del fumetto mondiale nel 2020. Si tratta della traduzione, con qualche contributo inedito, del ‘best of’ che il britannico Paul Gravett – il più importante critico di fumetti europeo, definito da Neil Gaiman “The man at the crossroads” – pubblica ogni anno sul proprio sito.
La selezione è un’autentica bussola sulle novità e le tendenze soprattutto nell’ambito del graphic novel (ma non solo), è seguita da molti professionisti dell’editoria di fumetto, ed è realizzata grazie alla collaborazione di una vasta rete di corrispondenti stranieri (per l’Italia, il nostro direttore Matteo Stefanelli). Soprattutto, si tratta di una playlist utile per scoprire quali sono le opere più interessanti pubblicate in Paesi che vanno al di là dei tre mercati principali del fumetto globale – Giappone, Stati Uniti, Francia – e che quest’anno sono 15, dall’Argentina alla Corea del Sud a Singapore.
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COREA DEL SUD
The Hellbound [지옥 Jee-ok], di YEON Sangho e CHOI Kyuseok (editore: Munhakdongne Publishing Writer)
Yeon, noto per Train to Busan e il disegnatore Choi (The Awl) hanno unito le forze per realizzare un’inquieta riflessione sulle ansie della società moderna. Cosa succederebbe se un essere misterioso apparisse improvvisamente di fronte a delle persone, annunciasse loro una data, e una volta arrivata la data, quelle persone morissero di una morte violenta? La storia di Yeon e Choi immagina che le persone si troveranno, anzi, si inventeranno un significato sacro dietro il fenomeno. Temi come fiducia sociale, religione e dignità umana vengono affrontati attraverso azione cruenta e un immaginario cupo dai toni grigi.
Vacantly [우두커니 Oodookoni], di SHIM Woodo (editore: Woodo Shimwoo Books)
Questo libro è un racconto dettagliato e appassionato dell’esperienza di cura di un anziano colpito da demenza senile, durata un anno, fino al momento della sua morte. Una giovane coppia vive col padre anziano della moglie e deve affrontare la realtà quotidiana della complessa situazione dettata dalla malattia, imparando così molte cose nuove. Non ci sono viaggi fantastici e immaginari né digressioni drammatiche, solo serie riflessioni su come prendersi cura di una persona amata mentre questa sta diventando una persona diversa, cercando comunque di mantenere vivo il legame. Lo stile particolarmente caricaturale non sminuisce la serietà del racconto, aggiungendo invece un particolare substrato realista.
Star Point [화점 Hwa-jum], di OH Minhyuk (editore: Gobooki Books)
Un’antologia di raccconti brevi che affrontano riflessioni esistenziali, affiancati a esplorazioni di stampo Zen e drammi ironici in stile Oscar Wilde, dove non mancano efficaci sperimentalismi formali. I soggetti affrontati sono dei più disparati – da un giocatore professionista di Go fino a una coppia del futuro -, ma ruotano sempre attorno a un quesito: cos’è che rende la vita meritevole di essere vissuta?
Hi Community [안녕 커뮤니티 Annyongcommunity], di Dadureki (editore: Changbi Publishing)
Nel travagliato quartiere di Munandong, dove vivono in gran parte anziani poveri, morire soli ed essere scoperti solo molto tempo dopo il decesso è una paura diffusa. I disagiati abitanti del quartiere mettono quindi insieme una nuova rete di comunicazione: ogni giorno ogni persona scrive “ciao” per messaggio a ognuno degli abitanti. Nonostante al centro della storia ci siano povertà e solitudine degli anziani, questa commedia tocca anche molti altri elementi di discriminazione sociale, attraverso le dettagliate storie di vita dei personaggi. La quotidianità di questa comunità si svolge in modo mai ottimistico, ma sempre pieno di grande calore umano.
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Questa selezione dei migliori fumetti 2020 pubblicati in Corea del Sud è firmata dal critico Nakho Kim. È stata pubblicata sul sito www.paulgravett.com, e la traduciamo qui con il permesso degli interessati.
Nakho Kim è uno studioso coreano di fumetto. Scrive recensioni e articoli per riviste di letteratura e per periodici, ha lavorato come direttore della webzine di critica del fumetto Dugoboza e ha curato la mostra speciale sul manhwa e sul fumetto coreano al Festival d’Angoulême nel 2003. È stato consulente per la mostra itinerante Mangasia: Wonderlands of Asian Comics.
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