Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time
Dopo 9 anni da Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo, dopo 14 anni dall’inizio con Evangelion 1.0 You Are (Not) Alone e ben 26 anni da quando fu trasmessa per la prima volta la serie televisiva Neon Genesis Evangelion, con Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time – diretto da Hideaki Anno con Kazuya Tsurumaki e Katsuichi Nakayama – arriva al termine una delle saghe più importanti e cruciali della storia recente dell’animazione giapponese e non.
Il film inizia là dove si era concluso il terzo capitolo, con Shinji, Rei e Asuka che vagano per la periferia di Neo Tokyo-3 fino a incontrare i vecchi amici Kensuke Aida e Toji Suzuhara, ormai adulti che vivono in un villaggio in cui è stata ricostruita una forma primordiale di comunità. Nel frattempo, Ritsuko tenta di fermare i piani di Gendo Ikari e, soprattutto, il verificarsi del Fourth Impact, che equivarrebbe alla fine dell’umanità per come la conosciamo.
Hideaki Anno, l’uomo dietro l’opera, ha vissuto la vita come un giro sulle montagne russe, dall’entusiasmo creativo alla depressione più buia. A spingerlo nell’atto creativo erano le sue ossessioni da otaku, l’amore per la cultura anime e manga. In virtù di un suo nuovo equilibrio personale (raggiunto grazie alla moglie Moyoco Anno), Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time è una dichiarazione cristallina di raggiunta felicità. In passato, l’alter ego di Anno era Shinji Ikari, con i suoi tentennamenti, la sua chiusura, le sue insicurezze, la sua sfiducia nel mondo e nelle relazioni umane. In questo nuovo film Anno si sdoppia. È sia Shinji che Gendo, personaggio che, nel finale, assume una profondità e una sensibilità psicologica inaspettate.
Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, disponibile in Italia su Amazon Prime Video, è per certi versi un’opera cinematografica confusionaria e caotica, ma visto che il suo significato intrinseco esclude a priori la sua natura di opera destinata alla fruizione, diventa automaticamente il film definitivo, l’unico possibile con cui chiudere la complessa esperienza di Neon Genesis Evangelion e, contemporaneamente, donarci la chiave con cui interpretarlo. Evangelion è il percorso complicato, difficile, pieno di scivoloni e cadute verso la felicità di un uomo: Hideaki Anno. Ma nulla vieta che possa essere anche il nostro percorso.
(Andrea Fontana)